Giuseppe Conte lancia un monito sulla politica estera: “Non si possono calare le brache davanti a Trump”. Critica l’isolamento di Sánchez.
Il ritorno di Donald Trump sulla scena politica globale rappresenta una sfida per l’equilibrio internazionale, in particolare nei rapporti con l’Unione Europea. Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha espresso un giudizio netto durante il convegno della CGIL, toccando temi centrali della politica estera e commerciale.

Trump e la sfida commerciale
“Non sto trascurando la difficoltà oggi di rapportarsi con gli Stati Uniti, che sono così decisi e aggressivi anche sul piano commerciale. Però non si possono calare le brache, bisogna organizzarsi”, ha dichiarato Conte come riportato da ansa.it. La sua riflessione evidenzia il rischio di una posizione passiva dell’Europa di fronte alle politiche assertive del presidente americano. Che secondo l’ex premier italiano “è tornato più agguerrito sicuramente rispetto al primo mandato”.
Trump, ha proseguito Conte, “è deciso a raggiungere alcuni obiettivi che aveva già preannunciato. Non è tutto nuovo, anche nel primo mandato c’era l’obiettivo di riequilibrare la bilancia commerciale con l’Unione Europea e con gli altri Paesi a favore degli Stati Uniti”. Un’intenzione che oggi si rafforza in un contesto segnato da un “debito americano molto alto, con delle difficoltà industriali molto forti”, elementi che spingono Washington a “sparare alto, per cercare di ottenere quello che sarà comunque, al saldo finale, un vantaggio per gli Stati Uniti”.
L’appello a una risposta europea unitaria
Conte ha poi lanciato una critica alla gestione europea del confronto con gli Stati Uniti, riferendosi direttamente alla situazione del premier spagnolo Pedro Sánchez: “È una vergogna aver lasciato solo Sanchez, bisognava lavorare con Sanchez”. Per Conte, l’errore strategico è stato quello di non costruire una risposta concertata e di lasciare la Spagna isolata in un momento di alta tensione geopolitica.
Le parole di Giuseppe Conte mettono in luce la necessità di una strategia comune europea. Di fronte a un’America aggressiva e intenzionata a massimizzare i propri interessi, l’Europa – sostiene Conte – non può più permettersi di agire in ordine sparso. Serve unità, organizzazione e una politica estera all’altezza delle sfide globali.