Emersi nuovi dettagli sul caso di Alice Neri grazie alle intercettazioni telefoniche avvenute tra Mohamed e sua moglie.
Le indagini sulla morte di Alice Neri, la mamma 32enne di Ravarino uccisa e data alle fiamme, continuano senza sosta. Il corpo della donna è stato ritrovato dagli inquirenti nella sua auto nelle campagne di Fossa di Concordia.
Il 9 dicembre gli inquirenti hanno ascoltato il marito di Alice, Nicholas Negrini, insieme al suo collega di lavoro, che dovrebbe essere l’ultima persona ad averla vista in vita. A condurre l’interrogatorio sono stati i pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara. Ma dalle immagini delle videocamere poste nel parcheggio dello Smart Cafè è emerso che Alice ha avuto contatti con un’altra persona prima di morire.
I sospetti nei confronti del 29enne tunisino
Adesso i sospetti si stanno concentrando su Mohamed Gaaloul, amico della vittima. I due si conoscevano da un anno. “Quello che posso assicurare è che mio marito non ha nulla a che vedere con questa vicenda. Nessuno di noi capisce quello che sta accadendo e il perché”.
Sarebbe emersa una nuova indiscrezione secondo la quale la moglie di Mohamed Gaaloul – che risulta essere non indagata – avrebbe aiutato il marito Mohamed Gaaloul nella sua fuga in Svizzera dopo la morte di Alice Neri. Durante le indagini e durante le interviste con i giornalisti la donna ha sempre proclamato a gran voce l’innocenza di suo marito.
Secondo quanto appreso la donna avrebbe aiutato Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino indagato per omicidio volontario e distruzione di cadavere, nella sua fuga. Il 24 di novembre Mohamed ha avuto un colloquio telefonico con la moglie in cui cercava di tranquillizzarla chiedendole di “non essere angosciata” per essere andato via da casa.
E continua: “Fai fare una passeggiata al cane ma non angosciarti, oggi ho dormito per strada”. È emerso poi, dalle intercettazioni, come la donna volesse volontariamente aiutare l’uomo nella sua fuga. Diceva: “Dirò che non so dove diavolo sei”.