Le manifestazioni in Iran stanno assumendo dimensioni sempre maggiori. I commercianti e le industrie chiudono in segno di protesta.
La situazione di caos in Iran dalla morte della giovane Mahsa Amini continua a perdurare. Numerosi manifestanti, in questi mesi, sono scesi nelle strade per esprimere il proprio dissenso nei confronti del regime islamico e contro la polizia religiosa e la sua azione di repressione.
In occasione dei Mondiali di calcio del 2022, in seguito alla sconfitta dell’Iran contro gli Stati Uniti, numerose persone hanno festeggiato la sconfitta della nazionale di calcio. Questa situazione ha suscitato una risposta repressiva da parte del regime islamico, già intendo a reprimere le precedenti manifestazioni in seguito alla morte della 22enne islamica.
Alla luce di questa situazione anche i proprietari agricoli e i grandi commercianti dei bazar si sono uniti in segno di protesta con i manifestanti. Una situazione del genere non si verificava dal 1979. Il calendario islamico segna il mese di Azar. Questo periodo verrà ricordato storicamente in quanto in Iran la situazione sta degenerando in scioperi e manifestazioni nati in seguito alla morte di Mahsa Amini.
La nascita di un movimento
Il decesso della giovane segna la nascita di un vero e proprio movimento di protesta nei confronti del regime islamico, a cui prendono parte tutte le classi sociali indistintamente, composte non solo da donne e studenti, ma anche da uomini, persone famose e di ogni estrazione sociale e culturale.
Adesso anche i commercianti si stanno unendo alla protesta, chiudendo i propri bazar. Non si tratta semplicemente di negozi chiusi: difatti, in Iran i bazar mandano avanti l’economia del Paese. Nella fattispecie, la casta dei ‘bazari’ ha il potere decisionale di imporre i prezzi dei beni, influendo in maniera significativa nell’economia dell’Iran.
Il corrispondente di Radio Radicale, Mariano Giustino, ha scritto un post sulla sua pagina Twitter raccontando la situazione in Iran. “Come il nazismo contro gli ebrei. Guardate cosa fa l’org. paramilitare #Basij in #Iran.Marchia i negozi con le serrande abbassate con la scritta “negozio sotto osservazione”. Per chi ha scioperato (praticamente tutti), minacce e ritiro della licenza #IranRevolution“.
Come il nazismo contro gli ebrei. Guardate cosa fa l'org. paramilitare #Basij in #Iran.Marchia i negozi con le serrande abbassate con la scritta "negozio sotto osservazione". Per chi ha scioperato (praticamente tutti), minacce e ritiro della licenza#IranRevolution@RadioRadicale pic.twitter.com/POkt6uwHpB
— Mariano Giustino (@MarianoGiustino) December 6, 2022