Conto corrente dormiente, attenzione: rischi di perdere tutto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Conto corrente a rischio: agisci subito se non vuoi perdere tutto

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Una distrazione potrebbe costarti caro: scopri cosa rischi se non controlli il tuo conto corrente: un errore può essere fatale.

Quando un conto corrente o un prodotto finanziario resta inattivo per dieci anni, con un saldo superiore ai 100 euro, viene definito rapporto dormiente. In questi casi, la normativa prevede la chiusura automatica e il trasferimento del denaro al Fondo per i rapporti dormienti, gestito dal Ministero dell’Economia tramite Consap. Una situazione che può mettere seriamente a rischio i risparmi di una vita se non si interviene per tempo.

Carta credito conto bancario

Cos’è un conto corrente dormiente e quando scatta il rischio

Capire il funzionamento dei conti correnti dormienti è fondamentale per tutelare il proprio patrimonio o quello dei propri cari, evitando che venga assorbito definitivamente da un fondo pubblico.

Un rapporto dormiente è un contratto bancario o finanziario che non registra alcun movimento volontario da parte del titolare o di un delegato per almeno dieci anni. Questa definizione riguarda non solo i conti correnti, ma anche libretti postali, fondi di investimento, polizze, azioni e obbligazioni.

La soglia di attenzione è fissata a 100 euro: al superamento di tale importo senza alcuna attività per dieci anni, la banca o l’istituto di credito è obbligato a:

  • Avvisare il cliente all’ultimo indirizzo conosciuto;
  • Attendere 180 giorni durante i quali il titolare può effettuare un’operazione valida per riattivare il rapporto.

Se in questo arco di tempo non viene effettuato alcun movimento volontario, il rapporto si estingue e le somme vengono trasferite al Fondo Consap. Una volta confluite nel Fondo, le somme rimangono disponibili per il rimborso per dieci anni. Trascorso questo periodo, il denaro diventa definitivamente indisponibile.

Come evitare che il conto corrente diventi dormiente

La prevenzione è semplice ma essenziale: per impedire che un conto corrente dormiente venga chiuso è sufficiente compiere un’operazione attiva come un prelievo, un versamento o inviare una comunicazione formale alla banca.

Importante ricordare che le operazioni passive — come l’accredito di stipendi, pensioni o pagamenti automatici di utenze — non sono considerate movimenti validi ai fini dell’attività del rapporto.

Inoltre, bisogna prestare attenzione ai cambi di residenza: se l’istituto di credito non riesce a inviare le comunicazioni a causa di un indirizzo errato o non aggiornato, il cliente rischia di non ricevere l’avviso di dormienza.

Mantenere aggiornati i dati anagrafici e controllare periodicamente lo stato dei propri rapporti bancari è quindi fondamentale per evitare sorprese.

Come recuperare i soldi da un conto corrente dormiente

Se il conto è già stato chiuso e il denaro trasferito al Fondo Consap, non tutto è perduto. Il titolare o i suoi eredi possono avviare una procedura di rimborso attraverso il portale ufficiale della Consap, o tramite raccomandata o posta elettronica certificata.

La richiesta deve contenere:

  • I dati anagrafici del richiedente o del familiare deceduto;
  • La documentazione che attesti il diritto alla somma;
  • Copia dei documenti di identità.

Anche in caso di invio telematico, gli originali cartacei devono essere spediti separatamente. È importante sottolineare che il termine massimo per il recupero è fissato a dieci anni dalla data di trasferimento al Fondo. Oltre questo limite, non sarà più possibile riottenere le somme.

Particolare attenzione va riservata ai buoni fruttiferi postali: per questi strumenti, il termine dei dieci anni decorre dalla scadenza naturale del titolo.

Prevenzione, deleghe e documentazione: come proteggersi dal rischio

Per evitare che il proprio patrimonio vada perso, è consigliabile:

  • Tenere un registro aggiornato di tutti i conti, libretti e investimenti;
  • Eseguire periodicamente operazioni volontarie su ciascun rapporto;
  • Delegare una persona di fiducia alla gestione dei rapporti bancari in caso di impossibilità temporanea;
  • Informare i familiari dell’esistenza di eventuali conti o investimenti.

Molti rapporti dormienti nascono da dimenticanze o mancanza di comunicazione tra i familiari. Una corretta gestione delle informazioni può fare la differenza, soprattutto in caso di successioni o situazioni impreviste.

Conservare documentazione come estratti conto, comunicazioni ufficiali e contratti firmati è essenziale per supportare eventuali richieste di rimborso future.

Conoscere e monitorare le regole sui rapporti dormienti non è solo una questione burocratica, ma una vera e propria tutela dei propri diritti e risparmi.

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ultimo aggiornamento: 29 Aprile 2025 9:01

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