Nel panorama finanziario italiano, l’onerosità della gestione dei conti correnti è in netto aumento. Ecco le motivazioni.
Nel recente panorama finanziario italiano, si è assistito a un significativo aumento dei costi legati alla gestione dei conti correnti. Secondo l’ultima indagine condotta dalla Banca d’Italia nel 2023, mantenere un conto corrente in Italia è diventato progressivamente più oneroso, evidenziando una tendenza che incide notevolmente sul bilancio delle famiglie.
Il report di Bankitalia ha rivelato che, nel 2022, la spesa annua per la gestione di un conto corrente tradizionale ha raggiunto i 104 euro, segnando un aumento rispetto ai 94,7 euro dell’anno precedente. Questo incremento si attribuisce principalmente all’ascesa dei canoni di base e delle spese variabili. In particolare, le spese fisse hanno registrato un aumento di 5,9 euro, mentre le spese variabili sono cresciute di 3,4 euro. Tuttavia, interessante notare che le commissioni sono rimaste pressoché invariate.
Conto corrente in Italia: l’impatto del rialzo dei tassi d’interesse
Il rialzo dei tassi d’interesse nell’Eurozona, passati da zero al 4,50% nel periodo luglio 2022 a settembre 2023, ha avuto un impatto diretto sulle spese bancarie. Questa dinamica ha accentuato la pressione finanziaria sulle famiglie, in un contesto in cui anche altri costi domestici hanno registrato incrementi. Nonostante il bonus disponibile e la leggera diminuzione nella commissione per gli sconfinamenti, da 16,9 a 16,4 euro, il contesto generale rimane gravoso per i consumatori.
Rispetto ai conti correnti online, si è registrato un modesto aumento nella spesa di gestione, che è passata a 33,7 euro nel 2022, rispetto ai 33 euro dell’anno precedente. Ciò dimostra una divergenza nel trend di spesa tra i conti correnti tradizionali e quelli digitali.
Reazioni dei consumatori e prospettive future
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha espresso forte disappunto per l’aumento dei costi: “Un rialzo spropositato, un balzo ingiustificato di 9 euro e 30 cent, con un rincaro del 9,8%, ben superiore al tasso di inflazione medio, che nel 2022 è stato pari all’8,1% sia per l’indice Nic che per il Foi senza tabacchi“. Dunque, è chiaro che l’aumento dei costi per la gestione dei conti correnti in Italia rappresenta una sfida significativa per le famiglie, in un periodo già caratterizzato da incertezze economiche.