Nell’ottica di un’oculata pianificazione finanziaria, il risparmio ha un ruolo particolarmente importante poiché in determinate situazioni permette di affrontare sia situazioni impreviste, sia di realizzare determinati progetti o desideri.
Le strategie per il risparmio sono numerose; una di quelle più popolari è il conto di deposito vincolato, una forma particolare di conto bancario.
Il conto di deposito vincolato offre una remunerazione garantita da un tasso di interesse fisso stabilito dal contratto; condizione imprescindibile per tale remunerazione è un vincolo temporale entro il quale l’intestatario del conto non può movimentare le somme. Altra sua caratteristica è il suo basso profilo di rischio (è garantito fino a 100.000 euro a depositante dal FITD, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).
Un esempio concreto di conto vincolato è il conto deposito bancario Crédit Agricole, una proposta che prevede un’offerta con un determinato tasso attivo nel caso di vincolo a 4, 6 o 9 mesi.
Caratteristiche tecniche dei conti deposito
Il conto deposito vincolato è un prodotto bancario che non prevede operatività; è infatti possibile soltanto effettuare il deposito di denaro e il prelievo delle somme depositate a scadenza. Diversamente dal conto corrente, quindi, non offre la possibilità di effettuare bonifici, addebitare bollettini, domiciliare le utenze domestiche oppure lo stipendio e la pensione, versare assegni, associare carte di credito o debito ecc.
Il conto deposito è di norma associato a un conto corrente che funge da conto di appoggio per l’effettuazione dei depositi e dei prelievi.
Un prodotto simile al conto di deposito vincolato è conto di deposito libero che, a differenza del primo, non prevede un vincolo temporale sul denaro depositato. I conti liberi hanno quindi una maggiore flessibilità, ma la loro remunerazione è di solito inferiore.
Conto deposito e risparmio
Il conto di deposito vincolato viene scelto come strategia di risparmio perché il contratto stabilisce che sulle somme depositate maturino interessi il cui ammontare dipende ovviamente dal tasso di interesse applicato e dalla durata del vincolo. In questo senso, il conto di deposito vincolato può essere considerato anche come una forma di investimento.
Si tenga presente che l’estinzione del conto in anticipo è consentita dalla banca, ma il titolare perderà gli interessi maturati fino a quel momento. Di solito è necessario dare alla banca un certo preavviso se si desidera estinguere il conto.
Gli aspetti fiscali
Se si intende aprire un conto di deposito, libero o vincolato che sia, è opportuno conoscere gli aspetti fiscali che lo riguardano. Si deve quindi essere consapevoli che il tasso indicato nei prospetti promozionali è lordo; ciò significa che sugli interessi maturati sarà applicata la ritenuta fiscale prevista dalla legge che, attualmente, è del 26%. Quindi, a mo’ di esempio, se sul conto deposito maturano 1.000 euro lordi, l’importo netto che sarà accreditato corrisponde 740 euro.
Sui conti deposito è prevista anche un’imposta di bollo. Non sono però di norma previste altre spese come per esempio quelle di apertura, gestione, chiusura o rendicontazione online.
Il profilo di rischio
Merita infine un cenno l’aspetto del rischio. Abbiamo accennato in apertura a un “basso profilo di rischio”. Questo perché sui conti di deposito è prevista una garanzia prestata dal già citato Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD); è un sistema che diventa operativo nel caso di liquidazione coatta amministrativa di una banca aderente. Prima di sottoscrivere il contratto di conto deposito è quindi consigliabile verificare che la banca rientri nell’elenco degli istituti che aderiscono al fondo. La garanzia prestata è di 100.000 euro a depositante.