Contratti Expo, Roberto Maroni condannato ad un anno in Appello
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Contratti Expo, Roberto Maroni assolto in Cassazione

Tribunale Corte Costituzionale

Contratti Expo, Roberto Maroni assolto in Cassazione: “Reato non configurabile”.

MILANO – Contratti Expo, Roberto Maroni assolto. Dopo le condanne nei primi due gradi di giudizio, la Cassazione ha deciso di capovolgere le sentenze. Secondo quanto evidenziato dalla Corte Suprema, riportata da La Repubblica, il reato contestato “non è configurabile“.

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Contratti Expo, Maroni assolto in Cassazione

La Corte di Cassazione ha assolto Maroni per il caso dei contratti Expo in quanto, secondo i giudici, il reato non è configurabile. L’ex governatore della Lombardia era accusato di di turbata libertà degli incanti.

La sentenza di secondo grado

In secondo grado nessuno sconto di pena per l’ex governatore della Lombardia. L’esponente della Lega era stato condannato un anno di reclusione per il reato di “turbata libertà degli incanti. Assoluzione, invece, per quanto riguarda “l’induzione indebita” per presunte pressioni illecite sulla società. Non accolta, quindi, la richiesta del procuratore di due anni e due mesi.

La Corte d’Appello poco dopo la sentenza ha pubblicato le motivazioni che hanno portato alla condanna di Roberto Maroni. “Nelle dichiarazioni in Aula – si legge tra le righe del testo citato dall’Ansa l’imputato ha dichiarato che mai nel corso della sua attività aveva chiesto di violare la legge. E questo valeva anche per questa vicenda. Ma il corredo di prova depone viceversa per un suo ruolo di istigatore. […]“.

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La sentenza di primo grado

In primo grado l’ex governatore della Lombardia era stato condannato ad un anno (pena sospesa) e 450 euro di multa per turbata libertà. Assolto, invece, dall’accusa di induzione indebita. Una sentenza che non ha mai realmente convinto la Procura che ha presentato ricorso in secondo grado chiedendo una pena di due anni e 2 mesi di carcere. Anche se poi i giudici hanno deciso di confermare quanto deciso dal Tribunale di Milano.

Roberto Maroni nell’ultima udienza aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee: “Non ho mai imposto a nessuno di assumere Mara Carluccio – aveva sottolineato citato da Repubblica nella mia lunga attività politica non ho mai preteso o imposto niente a nessuno. Non c’è stata nessuna telefonata all’ex dg di Europolis per sponsorizzare Caruliccio o per altri motivi“.

Lei per me era le persona giusta per quell’incarico. Un profilo competente e preparato nel settore della sicurezza e in passato aveva organizzato eventi internazionali importanti oltre che avere il Pos, il nulla osta per la sicurezza“.

La vicenda

Al centro dell’indagine le presunte pressioni fatte dall’ex governatore Maroni per far ottenere un lavoro e un viaggio a Tokyo, in occasione dell’Expo 2015, a due sue ex collaboratrici. Il Tribunale ha riscontrato la colpevolezza dell’esponente della Lega con una condanna a un anno (pena sospesa) in primo grado. Non è stato, invece, accertato il reato di induzione indebita per presunte illecite sulla stessa società. Reati non riconosciuti in Cassazione. La Corte Suprema ha assolto l’ex governatore.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 13:25

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