Contratti Expo, l’ex ministro Maroni a processo. Il pubblico ministro ha chiesto una condanna a 30 mesi per l’esponente della Lega.
MILANO – Contratti Expo, Roberto Maroni a processo. Nell’ultima udienza prima della sentenza la Procura ha avanzato una richiesta di condanna a 30 mesi per l’ex ministro dell’Interno. Secondo i titolari di questa indagine l’esponente della Lega ha fatto pressioni per favorire due ex collaboratrici.
La vicenda e la condanna di primo grado
In primo grado Maroni era stato condannato ad un anno (pena sospesa) e 450 euro di multa per turbata libertà. Assolto, invece, dall’accusa di induzione indebita. Ma la Procura ha presentato ricorso in Appello con il pubblico ministero che ha chiesto una pena superiore ai due anni. Sul banco degli imputati anche Giacomo Ciriello, Andrea Gibelli e Mara Carluccio.
Al centro del processo delle presunte pressioni fatte dall’ex governatore Maroni per far ottenere un lavoro e un viaggio a Tokyo, in occasione dell’Expo 2015, a due sue ex collaboratrici. Il Tribunale ha riscontrato la colpevolezza dell’esponente della Lega con una condanna a un anno (pena sospesa) in primo grado ma la Procura ha presentato ricorso per cercare di ottenere una pena maggiore. A giorni attesa la sentenza definitiva.
La difesa di Maroni
Roberto Maroni era presente in Aula. L’ex governatore ha anche rilasciato delle dichiarazioni spontanee: “Non ho mai imposto a nessuno di assumere Mara Carluccio – ha sottolineato citato da Repubblica – nella mia lunga attività politica non ho mai preteso o imposto niente a nessuno. Non c’è stata nessuna telefonata all’ex dg di Europolis per sponsorizzare Caruliccio o per altri motivi“.
“Lei per me – ha concluso – era le persona giusta per quell’incarico. Un profilo competente e preparato nel settore della sicurezza e in passato aveva organizzato eventi internazionali importanti oltre che avere il Pos, il nulla osta per la sicurezza“.
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