Il 26 giugno 1985 il Milan gioca la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter. L’1 a 1 finale è favorevole ai rossoneri, vittoriosi all’andata.
Nel 1984 il Milan prova a disputare un campionato alto livello: il presidente Farina si lancia con forza sul mercato e piazza gli acquisti di Di Bartolomei, Wilkins, Hateley e Virdis. La panchina viene affidata a Nils Liedholm, il quale torna in rossonero per la quarta volta dopo aver chiuso il ciclo sulla panchina giallorossa.
Buon campionato
Nelle prime sette giornate, il Milan vince il derby dopo anni di digiuno, batte la Roma e ferma la Juventus campione in carica e il Napoli di Maradona. L’entusiasmo dei tifosi, dopo stagioni sconfortanti, riprende con forza. Il ko in casa del Torino segna la fine dell’imbattibilità di Baresi e compagni, nonché l’infortunio al ginocchio del bomber Hateley. Alla fine del torneo il Diavolo chiude al 5° posto, guadagnandosi il pass per la Coppa Uefa.
Obbiettivo coppa nazionale
In Coppa Italia Baresi e compagni vincono il girone di qualificazione davanti al Parma. Negli ottavi c’è la doppia sfida contro il Napoli. I rossoneri avanzano ancora e a giugno iniziano le fasi finali della coppa nazionale.
Derby-semifinale
Dopo aver eliminato la Juventus, il sorteggio delle semifinali di Coppa Italia abbina al Milan l’Inter di Castagner. All’andata, in “casa” dei nerazzurri, Virdis e Icardi ribaltano la rete di Rummenigge.
26 giugno, il ritorno
Il 26 giugno 1985, tre giorni dopo l’andata, si gioca il ritorno con i rossoneri in casa. Queste le formazioni in campo:
MILAN: Terraneo, Baresi, F. Galli, Icardi, Di Bartolomei, Tassotti, Verza, Wilkins, Hateley, Battistini, Scarnecchia.
INTERNAZIONALE: Zenga, Bergomi, Mandorlini, Baresi, Collovati, Cucchi, Causio, Sabato, Altobelli, Brady, Rummenigge.
Pareggio di Scarnecchia
L’Inter parte meglio, gioca un gran primo tempo ma non riesce a concretizzare. A inizio ripresa, Evani stende Rummenigge e Brady segna dal dischetto. Ai nerazzurri serve il secondo gol che però non arriva. E così il Milan pareggia con Scarnecchia, imbeccato magistralmente da Hateley.