L’avventura del Milan nella Coppa Uefa 2001/02, terminata in semifinale contro il Borussia Dortmund di Márcio Amoroso.
Coppa Uefa 2001/02 – L’anno prima del trionfo di Manchester, il Milan sfiorò l’impresa in Coppa Uefa, fermando il suo cammino solo in semifinale. Il primo Milan di Ancelotti, che subentrò a stagione in corso al turco Fatih Terim, venne surclassato dal Borussia Dortmund di Sammer, uno squadrone che vantava tra le sue fila campioni come Jan Koller, Tomas Rosicky, Ewerthon, Sebastian Kehl e, soprattutto, Márcio Amoroso. Ripercorriamo insieme le tappe di quell’avventura che, in ogni caso, fu un gustoso antipasto per il piatto forte dell’anno successivo…
Coppa Uefa 2001/02
I primi turni. In una formula che non prevedeva gironi, il cammino del Milan iniziò dal primo turno contro i modesti bielorussi del Bate Borisov, sconfitti con un totale di sei reti a zero (0-2 a Borisov, 4-0 a San Siro). Al secondo turno toccò ai bulgari del Cska Sofia: anche in questo caso la rivale si dimostrò non all’altezza. La vittoria arrise ai rossoneri sia a San Siro (2-0) che in Bulgaria (0-1).
Sedicesimi e ottavi. Il livello degli avversari salì ai sedicesimi: contro il Milan vennero sorteggiati di portoghesi dello Sporting Lisbona. A San Siro per i rossoneri non ci furono problemi: Shevchenko e Inzaghi piegarono le resistenze biancoverdi. Al ritorno però i portoghesi misero in maggior difficoltà la squadra di italiana, che riuscì comunque invitta dall’arena di Lisbona (1-1). Agli ottavi avversario più morbido, ma solo sulla carta: gli olandesi del Roda. All’andata, fuori casa, i rossoneri riuscirono a vincere di misura (0-1). Ma al ritorno gli ospiti riuscirono a rimettere in pari il risultato, costringendo la squadra di Ancelotti ai rigori: con il risultato complessivo di 3-2 Sheva e i suoi riuscirono a svangarla.
Quarti di finale. Il 14 marzo del 2002 si giocò l’andata dei quarti di finale, contro l’Hapoel Tel Aviv. Gli israeliani riuscirono a spuntarla per 1-0. La situazione sembrava complessa, il Milan attraversava un momento di difficoltà e non aveva disputato un bel match contro avversari apparentemente più deboli. A San Siro, però, gli uomini di Ancelotti riuscirono a risorgere dalle proprie ceneri: dopo cinque minuti Rui Costa pareggiò i conti, al 45′ un autogol di Gershon regalò al Milan la qualificazione alle semifinali. Ad attendere il Milan, i tedeschi del Borussia Dortmund.
Le semifinali. La grande sfida era alle porte. Il Borussia poteva vantare su fior fior di giocatori, ma il Milan era tornato ai livelli più alti, trascinata da fenomeni quali Rui Costa, Shevchenko e Inzaghi. Si preannunciava un turno di grande equilibrio. E invece… il tracollo fu clamoroso. Il Milan uscì con le ossa rotte dallo stadio di Dortmund, con un 4-0 che spezzò le gambe a ogni sogno di finale. Il grande protagonista della serata fu il brasiliano Márcio Amoroso che nel 2006 passerà come una meteora proprio alla corte di Ancelotti. Una sua tripletta decretò il successo tedesco, reso ancora più rotondo dal contropiede finalizzato al 63′ da Heinrich. Eppure, il coraggiosissimo Milan di Ancelotti al ritorno sfiorò l’impresa. Aprì le danze Pippo Inzaghi all’undicesimo. Raddoppiò Cosmin Contra al 19′. L’impresa sembrava possibile. Il Borussia però resistette, e il 3-0 arrivò solo al 90′, con Serginho su rigore. Nei minuti di recupero il forcing rossonero portò solo alla rete del definitivo 3-1 siglata da Ricken. Passarono i tedeschi, poi sconfitti in finale dal Feyenoord, che in semi aveva a sua volta eliminato l’Inter. Corsi e ricorsi storici di protagoniste europee degli anni a venire. Ma questa è un’altra storia…