Un’adolescente di 16 anni è stata adescata tramite un’app di incontri, uccisa e smembrata da una coppia della Florida.
Le piattaforme di social media e le app di incontri rappresentano una realtà quotidiana per milioni di adolescenti in tutto il mondo, ma questa non è il caso di un adolescente. Ma dietro la loro apparente innocuità si nascondono spesso pericoli letali. Quando Miranda Corsette, una ragazza di 16 anni, è scomparsa dalla sua casa in Florida, le autorità inizialmente hanno trattato il caso come una fuga volontaria.

Un’inquietante scomparsa
La giovane, infatti, era già scappata più volte in passato, tornando sempre dopo qualche giorno. Questa volta, però, qualcosa di diverso era accaduto.
Il 6 marzo, una testimonianza anonima ha spinto la polizia di St. Petersburg a riaprire il caso con una nuova prospettiva. Gli indizi portavano a una coppia che avrebbe avuto un ruolo chiave nella scomparsa della ragazza. Ma solo dopo un’indagine più approfondita è emerso l’orrore dietro alla sua scomparsa.
L’incontro fatale e la macabra scoperta
Secondo gli investigatori, Miranda era stata adescata tramite un’applicazione di incontri da Steven Gress, un uomo di 35 anni. Il 14 febbraio, la ragazza aveva deciso di incontrarlo, trascorrendo la notte nella sua abitazione. Il giorno successivo, invece di tornare a casa, rimase ancora con lui, una scelta che si sarebbe rivelata fatale.
La situazione è precipitata tra il 20 e il 24 febbraio, quando Gress e la sua compagna Michelle Brandes, di 37 anni, avrebbero accusato la giovane di aver sottratto un gioiello. Il litigio si è trasformato in una brutale aggressione: Miranda è stata picchiata, torturata e infine uccisa. Ma l’orrore non si è fermato qui.
Nel tentativo di occultare il crimine, i due hanno trasportato il corpo della vittima in una casa a Largo, dove lo hanno smembrato prima di gettarne i resti in un cassonetto. A distanza di settimane, le autorità stanno ancora cercando di recuperare il corpo della giovane.
Il 5 marzo, Gress è stato arrestato per possesso di stupefacenti e minacce alla sua compagna con un’arma da arpione. Dopo ulteriori accertamenti, è stato accusato di omicidio di primo grado e rapimento. L’8 marzo, Brandes si è consegnata volontariamente alla polizia, affrontando la stessa accusa.
L’ennesima tragedia legata all’uso sconsiderato delle app di incontri riapre il dibattito sulla sicurezza online per i più giovani.