Una coppia sequestrata in casa a Roma: minacciata con armi per ottenere le chiavi di un appartamento e denaro.
Una coppia è stata sequestrata all’interno della propria abitazione a Roma da un gruppo armato che, tra minacce e violenze, ha tentato di ottenere le chiavi di un appartamento e denaro. I fatti risalgono al maggio scorso e sono stati ricostruiti dalla polizia di Roma al termine di un’indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia. Mentre a Rimini arriva la decisione del giudice su Dassilva per l’omicidio di Pierina Paganelli, nella Capitale si chiude il cerchio attorno ai responsabili del sequestro.

La coppia immobilizzata e le minacce verso la figlia: i fatti a Roma
Secondo quanto emerso dalle indagini e riportato da Todayt, la coppia è stata sorpresa nella propria abitazione da almeno quattro persone armate di pistole e coltelli. I malviventi hanno sequestrato i due con estrema violenza.
L’uomo è stato colpito alla testa con il calcio di una pistola, mentre alla donna è stata tappata la bocca per impedirle di gridare. Entrambi sono stati privati dei telefoni cellulari per evitare che potessero chiedere aiuto.
Durante il sequestro, uno degli aggressori ha avviato una videochiamata con un uomo dall’accento campano, che si è presentato come il mandante e ha dichiarato di trovarsi in carcere. È stato lui a lanciare le minacce più gravi.
“Dateci tutto o ammazziamo vostra figlia“, facendo chiaramente riferimento a informazioni personali sulla giovane, in modo da terrorizzare le vittime e costringerle a collaborare. Poco dopo, è arrivata anche una telefonata da parte del presunto fratello del “capo“, con istruzioni su come comportarsi.
L’intervento della polizia e le sei ordinanze di custodia cautelare
Il mandante, dall’altra parte della cornetta, avrebbe anche ordinato ai complici presenti in casa di “tagliare un orecchio all’uomo” e di “picchiare la moglie” per ottenere la loro completa sottomissione. Impaurita, la donna ha ceduto, consegnando le chiavi dell’appartamento di cui erano custodi e 3.000 euro in contanti. La banda ha poi sottratto altri oggetti di valore, successivamente recuperati dagli agenti, insieme alle armi utilizzate.
Grazie a una segnalazione arrivata alla centrale operativa, gli agenti della sezione “Falchi” sono intervenuti tempestivamente, riuscendo a bloccare tre dei presunti aggressori. L’indagine si è quindi allargata, portando all’identificazione di altri complici.
Nella mattinata di lunedì 14 luglio, la squadra mobile di Roma ha eseguito sei arresti. Le accuse sono di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata in concorso e porto abusivo di armi.