La Corea del Nord minaccia una “reazione schiacciante” contro Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, accusando Washington di un “piano”.
Nel contesto geopolitico dell’Asia orientale, le tensioni tra la Corea del Nord e le potenze regionali sono una costante che influenza le dinamiche di sicurezza dell’intera area. Le relazioni tra Pyongyang, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud sono spesso caratterizzate da scambi di accuse e dimostrazioni di forza militare.
Incontro trilaterale a Monaco
Recentemente, durante la Conferenza per la sicurezza di Monaco, i rappresentanti diplomatici di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud si sono riuniti per discutere delle strategie comuni riguardanti la sicurezza nella penisola coreana.
In questo incontro, è stato riaffermato l’impegno dei tre Paesi per una “completa denuclearizzazione” della Corea del Nord. Sottolineando la necessità di una cooperazione più stretta per affrontare le sfide poste dal programma nucleare di Pyongyang.
Risposta di Pyongyang
In seguito a questo incontro, il ministero degli Esteri nordcoreano ha rilasciato una dichiarazione, diffusa dall’agenzia di stampa KCNA, in cui critica aspramente l’approccio dei tre Paesi. Pyongyang accusa gli Stati Uniti di perseguire un “piano di denuclearizzazione obsoleto e assurdo” e definisce le azioni congiunte di Washington, Tokyo e Seul come “atti avventuristici e stolti”. La dichiarazione prosegue avvertendo che qualsiasi “provocazione e minaccia dei Paesi ostili” sarà affrontata con una “reazione schiacciante e decisiva”.
Questa presa di posizione della Corea del Nord evidenzia la determinazione di Pyongyang nel mantenere e potenziare il proprio arsenale nucleare, considerato dal regime come una garanzia di sovranità e sicurezza nazionale. La comunità internazionale osserva con preoccupazione l’escalation retorica e il rischio di un aumento delle tensioni militari nella regione.
La Corea del Nord ha dichiarato che continuerà a rafforzare le sue capacità nucleari, attenendosi alla linea guida stabilita dal leader Kim Jong-un. Come risposta alle pressioni e alle “provocazioni” percepite da parte di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.
