Un punto di svolta in Corea del Sud, dove è stata approvata una legge che vieta l’allevamento, la vendita e la macellazione di cani.
E’ un momento storico per i diritti degli animali: la Corea del Sud ha approvato una legge che vieta il commercio di carne di cane, una pratica tradizionale che da anni gli attivisti definiscono “vergognosa”. Arriva quindi una grande svolta nella cultura e nelle tradizioni del paese, dopo l’approvazione della legge con 208 voti a favore e nessuno contrario.
Stop alla carne di cane: un cambiamento culturale in atto
Il consumo di carne di cane è in declino in Corea del Sud, soprattutto tra i giovani. Secondo un sondaggio Gallup del 2022, solo l’8% delle persone ha affermato di averne consumata negli ultimi 12 mesi, in calo rispetto al 27% del 2015.
La carne dei nostri amici a quattro zampe, è tradizionalmente considerata un cibo rinvigorente, consumato soprattutto nei mesi estivi più caldi, luglio e agosto. Tuttavia, con la crescente popolarità dei cani come animali domestici, la sensibilità attorno alla questione è aumentata, specialmente tra i giovani.
“Questa vittoria storica per gli animali è la testimonianza della passione e della determinazione del movimento animalista“, dichiara JungAh Chae, direttrice esecutiva di Humane Society International/Korea, ricordando gli sforzi fatti dall’associazione per sensibilizzare sulle condizioni in cui vengono tenuti questi animali.
Quando entrerà in vigore la legge?
La legge entrerà in vigore tra sei mesi, con un periodo di transizione di tre anni. A partire dal 2027, sarà illegale allevare, commerciare e macellare cani per mangiarli. Chiunque violi queste disposizioni sarà soggetto a pene severe, che includono fino a 2 anni di reclusione o una multa fino a 20 milioni di KRW (circa 14.000 euro) per l’allevamento e la vendita di cani a scopo alimentare.
Prevista invece una pena fino a 3 anni di reclusione o una multa fino a 30 milioni di KRW (circa 21.000 euro) per l’uccisione di cani per il consumo umano.
Per entrare pienamente in vigore, tuttavia, la legge dovrà essere approvata dal governo e firmata dal presidente. Questo passaggio è considerato una formalità, dato il forte sostegno che la legge ha ricevuto in Parlamento.