I numeri dell’emergenza coronavirus, il punto della settimana

I numeri dell’emergenza coronavirus, il punto della settimana

Coronavirus, l’andamento dell’epidemia dal 22 al 28 febbraio. Ritorna a crescere la curva.

ROMA – Coronavirus, l’andamento dell’epidemia dal 22 al 28 febbraio. Dopo settimane di stabilità, la curva in Italia è ritornata a salire e iniziano a vedersi i primi segnali della terza ondata.

Nell’ultima settimana di febbraio i numeri sono stati molto negativi con tutti gli indici che hanno segnato un rialzo rispetto a sette giorni fa. L’unico dato positivo è rappresentato dai decessi che, dopo diversi mesi sono scesi sotto quota 2.000.

Coronavirus, l’andamento dell’epidemia dal 22 al 28 febbraio

Aumentati i contagi in Italia nell’ultima settimana. Dopo un lungo periodo sotto quota 100mila, i nuovi casi dal 22 al 28 febbraio sono stati 116.124 (quasi 30mila in più rispetto a sette giorni fa). Un incremento, in parte, giustificati da una crescita importante dei tamponi che hanno superato quota 2 milioni. Tasso di positività salito al 5,5% (settimana scorsa era intorno al 4,6%). Se si considerano solo i tamponi molecolari, ritornati sopra il milione, è del 10,6%.

Ritornano a crescere, dopo diverse settimane, anche i ricoveri ordinari. Nei reparti troviamo 834 pazienti in più rispetto a sette giorni fa e 137 in più in rianimazione. Ingressi in terapia intensiva ritornati sopra i mille (1.197). L’unico dato positivo, come detto, è quello dei decessi. I morti sono ritornati sotto quota 2mila (1.981), ma è alto il rischio di una nuova crescita nelle prossime settimane.

Coronavirus

L’effetto varianti

La nuova crescita sembra essere strettamente legato all’effetto varianti. L’aumento dei casi nazionale, infatti, è condizionato da un incremento dei contagi in alcune zone del Paese.

Il quadro complessivo, almeno al momento, sembra essere tornato al periodo della prima ondata. Alcune zone più compite rispetto ad altre anche per quanto riguarda la pressione sui servizi sanitari. Un quadro destinato a confermarsi anche nei prossimi giorni e non si escludono delle nuove zone rosse per cercare di rallentare la crescita dei contagi.