Boccia avverte le Regioni, ‘Calma con la caccia al turista, non si può essere irresponsabili’

Boccia avverte le Regioni, ‘Calma con la caccia al turista, non si può essere irresponsabili’

Coronavirus, il ministro Boccia sullo spostamento tra Regioni e sulla stagione estiva: “Calma sulla caccia al turista, non si può essere irresponsabili”.

Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, il ministro Boccia ha fatto il punto sugli ultimi dati su Rt, sullo spostamento tra le Regioni e sull’estate che verrà, con i governatori delle Regioni che inevitabilmente iniziano a pensare al turismo, nella speranza di riuscire ad attrarre anche turisti stranieri.

Boccia, “Non si deve abbassare la guardia su regole e comportamenti”

Nella prima parte della sua intervista al CorSera, il ministro Boccia ha invitato a non abbassare la guardia. Resta fondamentale in questa fase il rispetto delle norme per il contenimento del coronavirus.

“Non si deve abbassare la guardia su regole e comportamenti, perché la convivenza con il virus è iniziata solo da qualche giorno. Ma i dati dicono che l’Italia nella sua interezza è tutta a basso rischio, con delle condizioni di sensibilità”.

Francesco Boccia

Coronavirus ed estate, Boccia: “Calma e gesso con la caccia al turista”

Boccia ha parlato anche della stagione estiva mettendo in guardia sulla caccia al turista.

“Calma e gesso con la caccia al turista. Tutti vogliamo che ripartano le attività economiche. Ma non si può essere irresponsabili e dire “venite qui, chiunque voi siate e qualunque cosa facciate”. Serve tanta prudenza, non facciamo finta che siamo tornati alla normalità”.

fonte foto https://www.facebook.com/francescoboccia.it/

Le regole per lo spostamento tra le Regioni

Inevitabile poi un commento sullo spostamento libero tra le Regioni, un tassello fondamentale anche in ottica turismo estivo.

“L’idea sarebbe aprire tutto il Paese, ma prima di decidere vedremo i dati del monitoraggio. Sarà possibile se tutte le Regioni presenteranno un basso rischio, altrimenti sarà inevitabile ipotizzare riaperture graduali. Ci sono regioni a basso rischio come il Lazio, che hanno reti sanitarie riorganizzate e in grado di reggere, avendo raddoppiato le terapie intensive. Mentre altre devono curare ancora delle ferite e ci vorrà un po’ più di tempo”.