Le chiusure saranno decise dai dati del 25 ottobre. Il motivo? Il nuovo monitoraggio della cabina di regia non è pronto.
ROMA – Il dpcm del 4 novembre rischia di essere subito un flop. Come riportato da La Repubblica, il nuovo monitoraggio della cabina di regia non è pronto. Le chiusure, quindi, saranno decise in base ai dati dello scorso 25 ottobre.
Nelle prossime ore il ministro Speranza dovrebbe firmare le ordinanze per completare il puzzle di zone rosse, arancioni e verdi. A rischio lockdown Calabria, Lombardia e Piemonte. Puglia e Sicilia dovrebbero essere inserite nella seconda fascia. Da decidere Veneto e Liguria.
Il flop dei due monitoraggi a settimana
Falsa partenza per il doppio monitoraggio in una settimana. Il premier Conte in Parlamento aveva assicurato il massimo impegno da parte dell’esecutivo per garantire la pubblicazione bisettimanale dell’indice Rt regione per regione.
L’inizio, però, è stato un flop. Si aspettavano con ansia i risultati del nuovo monitoraggio per capire la suddivisione delle regioni nelle tre fasce. Numeri che non arriveranno visto che la cabina di regia ha deciso di non aggiornare il monitoraggio. Il motivo? Dati regionali pochi e tardivi (almeno quanto detto dal Cts). Le chiusure saranno decise in base ai dati del periodo compreso dal 19 al 25 ottobre. Un passo falso da parte dell’esecutivo che rischia di creare ancora tensioni sociali e con le regioni.
Coronavirus, l’indice Rt regione per regione al 25 ottobre
Andiamo a vedere l’indice Rt di ogni singola regione al 25 ottobre. Ricordiamo che per stabilire le zone rosse, arancioni e verdi saranno valutati 21 parametri.
Abruzzo: Rt 1.4
Basilicata: Rt 1.04
Calabria: Rt 1.66
Campania: Rt 1.49
Emilia Romagna: Rt 1.63
Friuli Venezia Giulia: Rt 1.5
Lazio: Rt 1.51
Liguria: Rt 1.54
Lombardia: Rt 2.09
Marche: Rt 1.48
Molise: Rt 1.86
PA Bolzano: Rt 1.96
Pa Trento: Rt 1.5
Piemonte: Rt 2.16
Puglia: Rt 1.65
Sardegna: Rt 1.12
Sicilia: Rt 1.42
Toscana: Rt 1.41
Umbria: Rt 1.67
Valle d’Aosta 1.89
Veneto: 1.46