Coronavirus, come si cura e quale terapia viene usata sui pazienti. Proviamo a fare chiarezza (senza fare allarmismi).
La notizia dei casi di contagio in Lombardia solleva una domanda che sorge spontanea. Come si cura il coronavirus? Che tipo di terapia viene adottata? E soprattutto, è efficace? Proviamo a fare chiarezza a riguardo, come sempre con lo scopo di evitare inutili e pericolosi allarmismi.
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Lo sviluppo della malattia
Partiamo dalle basi e proviamo a capire come si sviluppa la malattia nei soggetti affetti. Nei casi più gravi, il coronavirus porta a una polmonite virale particolarmente aggressiva e con ripercussioni al sistema respiratorio fino all’insufficienza respiratoria. Come accaduto per i soggetti ricoverati a Roma, si procede, in ambito ospedaliero, con il trasferimento dei pazienti in terapia intensiva dove vengono sottoposti a una terapia di ossigenazione extracorporea.
Coronavirus, come si cura
Prendendo come riferimento le informazioni pubblicate sulla rivista Lancet, proviamo a capire come si cura il coronavirus e quali sono le terapie utilizzate. Per combattere l’infezione si procede con la somministrazione al paziente di antivirali (lopinavir/ritonavir) combinati e il remdesivir. La cura è completata dagli antibiotici e dal cortisone, somministrato nel caso di complicazioni batteriche.
Al 5 febbraio non esistono antivirali specifici per il nuovo coronavirus. Per questo la cura si fonda sulle terapia che si sono rivelate efficaci ad esempio contro la Sars.
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Il tasso di mortalità
È bene sottolineare come il tasso di mortalità legato al coronvirus sia particolarmente basso. Probabilmente più basso dei dati ufficiali. Al 5 febbraio i casi accertati sono più di 20.000 ma nel conteggio non sono inseriti i casi lievi, quelli affrontati in stato embrionale e comunque quelli meno gravi. È realistico pensare che quindi il numero dei casi sia maggiore rispetto a quello indicato, mentre il numero delle vittime è certo: 427 al 5 febbraio.