Coronavirus, Arcuri: “Curva congelata”. Scoperta una nuova variante in Sudafrica

Coronavirus, Arcuri: “Curva congelata”. Scoperta una nuova variante in Sudafrica

Coronavirus, Arcuri in conferenza stampa: “Per il vaccino non ci saranno corsie preferenziali”.

ROMA – Consueto appuntamento settimanale con la conferenza stampa di Domenico Arcuri sull’emergenza coronavirus. Il commissario ha garantito che “per il vaccino non ci saranno corsie preferenziali. Saranno vaccinati gratuitamente tutti gli italiani che lo vorranno […]. Tutti sapranno per tempo dove andare a vaccinarsi e quando“.

La curva è congelata – ha aggiunto l’ad di Invitalia, riportato dall’AdnKronos e l’approvazione del vaccino in soli 10 mesi è un risultato straordinario della scienza di cui essere orgogliosi“.

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Coronavirus, scoperta una nuova variante sudafricana

I numeri in Italia sono in miglioramento, ma l’attenzione resta molto alta per le nuove varianti scoperte negli ultimi giorni. Anche in Sudafrica è stata rinvenuta una mutazione diversa rispetto alle ultime e molto vicina alla proteina spie.

Sembrerebbe essere molto simile a quella britannica, ma sono in corso tutti gli approfondimenti del caso. Una mutazione che dovrebbe essere coperta dal vaccino. Da Pfizer e Moderna sono arrivate rassicurazioni sull’efficacia delle dosi sulle varianti registrate in Gran Bretagna e in Sudafrica.

Laboratorio coronavirus

Conte: “Dobbiamo prestare massima attenzione”

Le nuove varianti preoccupano l’Europa e il premier Conte: “La mutazione inglese corre molto più velocele parole del presidente del Consiglio a Porta a Portadi uno 0.70 in più e spiegherebbe molte cose. Non voglio avanzare ipotesi, in Vento i dati stanno crescendo, dobbiamo capire come e perché. Se gli esperti ci dicono che la probabilità di una terza ondata a gennaio è concreta, non ci penso due volte a introdurre e rafforzare la rete di protezione per il periodo natalizio. Lasciando correre impatteremo su una impennata“.

L’inquilino di Palazzo Chigi sul vaccino ha assicurato che “non c’è ragione di credere che le persone non si sottopongono volontariamente alla somministrazione delle dosi […]. Se ci fosse un rifiuto di massa ci sarebbe un problema, un caso scuola […]“.