Coronavirus in Italia, la conferenza stampa del 4 novembre sulla situazione epidemiologica nel nostro Paese.
Nella giornata del 4 novembre il Professor Rezza ha parlato in conferenza stampa facendo il punto sull’emergenza coronavirus in Italia.
Emergenza coronavirus in Italia, Rezza: “Ci auguriamo di vedere qualche segnale positivo nel corso delle prossime due settimane”
Rezza nel corso del suo intervento ha fatto il punto della situazione dal punto di vista epidemiologico illustrando i dati del bollettino del 4 novembre.
“Sono ore particolarmente frenetiche e intense […]. Per quanto riguarda la situazione epidemiologica siamo di fronte ad una ‘riemergenza’ epidemica che era attesa dopo la pausa estiva e al termine degli effetti del lockdown […]. Oggi sono stati eseguiti nel nostro Paese quasi 212.000 tamponi e per tamponi intendo la modalità di prelievo tramite tampone.
La nostra capacità è molto aumentata, parliamo di numeri molto importanti a livello nazionale. File e attese ci sono, è possibile ma i numeri sono molto alti. Su 212.000 tamponi eseguiti abbiamo più di 30.000 test positivi […]. I decessi sono 352, una stabilizzazione rispetto alla giornata precedente […]. Il numero di ricoveri è tendenzialmente in aumento ma nel Paese non si registra, in generale, una situazione di criticità. Oggi abbiamo 67 ricoveri in terapia intensiva, più di 1.000 ricoveri in area ospedaliera. La Lombardia resta la Regione più colpita, seguita da Piemonte e Campania […]. Nel Lazio vediamo un leggero incremento che sembra abbastanza graduale anche a fronte del numero di tamponi processati […]. Ci auguriamo di vedere qualche segnale positivo nel corso delle prossime due settimane“.
La divisione in Aree di rischio
Il Professor Rezza ha poi parlato del meccanismo della divisione in Aree di rischio prevista dal nuovo dpcm del 3 novembre.
“Automatismo non significa che sia tutto così facile. Non possiamo basarci solo su un indicatore come ad esempio l’Rt, che è una stima. Se basassimo tutto su una stima l’automatismo sarebbe molto facile e comprensibile ma probabilmente molto fallace […]. L’automatismo è complicato ma mi sembra che ci sia una ricerca dell’automatismo che non è così semplice da spiegare”.
Rispondendo ai giornalisti, Rezza ha poi parlato della possibilità di stabilire zone rosse sul territorio.
“Mi sembra che la Regione possa esentare ad esempio una Provincia da misure più restrittive, se la decisione fosse supportata dal dato epidemiologico particolare. La Regione sul campo riesce a cogliere prima se ci sono problemi in una determinata zona e questa è la filosofia che ha portato all’applicazione di zone rosse a piccole parti del territorio regionale. Credo si tratti di un meccanismo praticabile”.