Coronavirus, Confindustria lancia l’allarme: “Contagi in aumento preoccupano, il recupero del Pil rallenta”

Coronavirus, Confindustria lancia l’allarme: “Contagi in aumento preoccupano, il recupero del Pil rallenta”

Il Centro studi di Confindustria lancia l’allarme sull’economia. Per il 2020, causa Covid, si stima un crollo del Pil del 10%.

ROMA – Confindustria si dice preoccupata per l’economia a causa della ripresa dei contagi da coronavirus.

La caduta del Pil secondo Confindustria

Il Centro studi dell’associazione degli industriali evidenzia forti criticità. Si stima che nel 2020 il Pil registrerà una “caduta storica”, un crollo del 10%: si torna indietro ai livelli di 23 anni fa. L’aumento dei contagi da Covid-19 rappresenta “una fonte di incertezza e di preoccupazione sulle prospettive future“, si legge nel documento.
Nel 2021 si avrà un recupero grazie a un Pil stimato a +4,8%, tuttavia la dinamica del biennio è lievemente peggiore rispetto alle ultime previsioni, diffuse a maggio, quando Confindustria stimava una diminuzione del 9,6% nel 2020 e un rimbalzo del 5,6% nel 2021.

Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/confindustria

Coronavirus e disoccupazione

Perdurando questa situazione, gli ultimi dati positivi in termini di occupazione non avranno seguito. Il numero di occupati registrerà quindi un -1,8% nella media del 2020 (-410mila persone). Nel 2021, con un recupero incompleto del Pil, la risalita della domanda di lavoro risulterà smorzata e il numero di occupati si aggiusterà verso il basso: -1% (-230mila persone).

Risorse Ue per le riforme

In conclusione, Confindustria raccomanda di utilizzare gli strumenti europei (Sure, Mes e Next-Generation Eu) cambiano il paradigma e intervenire dove la produttività è bloccata: “Se si riusciranno a utilizzare in modo appropriato le risorse e a potenziarne l’effetto, portando avanti riforme troppo a lungo rimaste ferme, allora si sarà imboccata la strada giusta per risalire la china. Altrimenti, l’Italia rimarrà un Paese in declino, che non sarà in grado di ripagare il suo enorme debito pubblico“.