Coronavirus, cosa cambia con il dpcm del 6 marzo

Coronavirus, cosa cambia con il dpcm del 6 marzo

Coronavirus, cosa cambia con il dpcm del 6 marzo. Regole più rigide per le ‘zone rosse’.

ROMA – Coronavirus, cosa cambia con il dpcm del 6 marzo. Il premier Draghi ha approvato il nuovo decreto con le misure valide fino al 6 aprile. In conferenza stampa il ministro Speranza non ha escluso una revisione delle norme, ma il quadro epidemiologico dovrà mutare radicalmente.

Coronavirus, cosa cambia con il dpcm del 6 marzo

Andiamo a vedere nei dettagli cosa cambia con il dpcm del 6 marzo. Ecco le misure inserite nel nuovo provvedimento.

Scuola

La novità principale riguarda la scuola. Chiusura in zona rossa e nelle zone dove si registrano 250 casi su 100mila abitanti. Il resto delle decisioni potranno essere prese dai singoli governatori.

Servizi alla persona

L’altra novità riguarda i servizi alla persona. Chiusura per parrucchieri, barbieri e centri estetici in zona rossa.

Cinema, teatri e musei

Confermata la chiusura dei teatri e cinema fino al 27 marzo. Da quel giorno possibile riapertura nel rispetto di un protocollo molto rigido. Da quella data possibile anche un ritorno ai musei nel weekend.

Coprifuoco

Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del giorno successivo. A differenza di Natale, al momento, non sono previsti restrizioni per il periodo di Pasqua.

Piscine, palestre, impianti sciistici e discoteche

Confermata anche le piscine, palestre e discoteche la chiusura fino al 6 aprile. Nessuna ripartenza anche per gli impianti sciistici.

Spostamenti

Divieto di spostamento tra regioni prorogato fino al 27 marzo. Confermato il limite di due persone per andare a trovare parenti e amici in zona gialla e arancione. In fascia rossa non ci si potrà spostare.

Locali

Anche per i locali non sono previste particolari modifiche. Nelle zone gialle confermata l’apertura fino alle 18.

Coronavirus bar

La durata del decreto

La durata del decreto sarà di un mese. La data di scadenza del nuovo dpcm è stata fissata al 6 aprile, ma non si escludono delle modifiche in base all’andamento della curva epidemiologica dei prossimi giorni.