Scuola, smart working e sport, cosa cambia con il dpcm del 18 ottobre. Le nuove regole

Scuola, smart working e sport, cosa cambia con il dpcm del 18 ottobre. Le nuove regole

Cosa cambia con il dpcm del 18 ottobre 2020. Scuola in presenza, stop agli sport di contatto e smart working al 75 per cento.

ROMA – Cosa cambia con il dpcm del 18 ottobre 2020. Il premier Conte ha annunciato in conferenza stampa il nuovo provvedimento per cercare di piegare la curva. Andiamo a vedere nei dettagli le nuove regole.

Cosa cambia con il dpcm del 18 ottobre 2020

Sono diverse le novità previste dal nuovo dpcm. Andiamo a vedere nei dettagli cosa cambia rispetto al passato.

Scuola

Per la scuola le novità riguardano le scuole superiori. La campanella suonerà alle nove e si potranno fare i doppi turni. Sembra essere scongiurato il pericolo delle lezioni a distanza.

Locali

Stop alla somministrazione dei prodotti alimentari non al tavolo dalle 18. Confermata l’apertura fino alle 24. I tavoli potranno essere massimo di sei. I sindaci potranno chiudere determinati luoghi in caso di rischio assembramento.

Sport

Sullo sport la novità è rappresentata dal divieto di qualsiasi competizione sportiva di base. Confermata l’attività di palestre e piscine per una settimana. La chiusura sarà decisa in base al mancato rispetto delle regole.

Smart working

Deciso di estendere lo smart working al 75% per tutta l’amministrazione pubblica. Vietati i congressi, le sagre e le fiere locali.

Il nuovo dpcm

Il nuovo dpcm è stato deciso dal Governo per cercare di fermare la diffusione del coronavirus in Italia. Si tratta di misure più restrittive rispetto al passato.

La durata del provvedimento dovrebbe essere di un mese (19 novembre n.d.r.), con il premier Conte che valuterà in base all’andamento dei contagi se riaprire o confermare queste misure. In conferenza stampa il presidente del Consiglio ha ribadito la volontà di evitare un nuovo lockdown generalizzato. La speranza da parte dell’esecutivo è di riuscire a contenere l’andamento della curva e, tra qualche settimana, iniziare a rallentare l’epidemia che continua a correre nel nostro Paese.