Cosa prevede il decreto aprile. Italia in zona rossa e arancione. Confermata l’abolizione della fascia gialla.
ROMA – Cosa prevede il decreto aprile. Il provvedimento, che è stato inviato in Consiglio dei ministri, poco prima del Cdm era arrivato ai governatori. La mediazione di Draghi tra aperturisti e rigoristi ha portato a deroghe in zona arancione se i dati su contagi e vaccini lo consentiranno. Deroghe che però dovranno essere decise dal governo e che non scatteranno in automatico, come richiesto dagli aperturisti.
La durata del decreto
Il decreto durerà dal 7 al 30 aprile. Sembra essere escluso, al momento, il weekend dell’1-2 maggio, considerato dai rigoristi molto a rischio e per questo possibile un prolungamento del provvedimento.
Cosa prevede il decreto aprile
Di seguito le misure inserite nella bozza del decreto aprile. Ecco i tutti i provvedimenti.
Zona arancione e rossa
Dal 7 al 30 aprile l’Italia è tutta in zona arancione e rossa. La zona Gialla resta sospesa come a marzo ma sono previste delle deroghe in base a contagi e vaccini. Il governo accoglierà le richieste delle Regioni che saranno in uno scenario a basso rischio e analizzerà le singole richieste. Quindi niente automatismo per la zona gialla.
Scuola
Altro tema è quello della scuola. Confermata, come annunciato nei giorni scorsi, l’apertura fino alla prima media in zona rossa e delle superiori in quella arancione con una percentuale che va dal 50% al 75%. La novità, rispetto al passato, è il divieto alle Regioni di chiudere le scuole di primo grado in zona rossa.
Concorsi pubblici
La ripartenza dei concorsi pubblici in presenza è prevista per il 3 maggio 2021.
Obbligo vaccinazione per i sanitari
Il decretoprevede “introduce disposizioni volte ad assicurare l’assolvimento dell’obbligo vaccinale da parte del personale medico e sanitario, prevedendo una dettagliata procedura per la sua operatività e adeguate misure in caso di inottemperanza (assegnazione a diverse mansioni ovvero sospensione della retribuzione)“.
Lo scudo penale
Il decreto “esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative“