Cosa prevede il nuovo dpcm, valido fino al 15 ottobre 2020. Mascherine e meno poteri alle Regioni.
ROMA – Dalle mascherine ai poteri alle Regioni, cosa prevede il nuovo dpcm. Il passo falso alla Camera ha portato il Governo a rivedere i piani e approvare, insieme alla proroga dello stato di emergenza, un decreto con validità fino al 15 ottobre 2020.
Una soluzione obbligata da parte della maggioranza per non rischiare un vuoto normativo. L’arrivo in Gazzetta Ufficiale dello stato di emergenza fino al 31 gennaio è previsto per la giornata di giovedì 8 ottobre 2020 e la scadenza del dpcm in vigore alla mezzanotte di mercoledì ha portato il Governo ad adottare una misura di emergenza.
Mascherine obbligatorie
In attesa di mettere definitivamente a punto il prossimo dpcm, la novità più importante inserita nel nuovo decreto approvato nel cdm del 7 ottobre riguarda l’obbligo di portare le mascherine con sé e indossarle in caso di incontri con persone conoscenti e non conviventi.
Il dispositivo di protezione potrà non essere utilizzato dai soggetti impegnati in una attività sportiva, i bambini fino a 6 anni, le persone con disabilità incompatibile e i loro accompagnatori (se impossibilitati a indossarla n.d.r.).
Meno poteri alle Regioni
Il Governo, inoltre, limita i poteri delle Regioni. I presidenti potranno adottare misure solo più restrittive al dpcm. I provvedimenti più soft dovranno essere valutati dal Governo e dal Comitato Tecnico Scientifico prima dell’approvazione definitiva.
Una decisione che rischia di provocare un nuovo scontro tra Stato e Regioni I governatori da tempo chiedono maggiore spazio per agire in questa pandemia.
Proroga stato di emergenza
Il Consiglio dei ministri ha approvato anche la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2020. “La curva dei contagi in Italia dimostra che il virus provoca sul territorio nazionale focolai anche di dimensioni rilevanti“, così il Governo ha giustificato la decisione presa all’unanimità dalla maggioranza, come precisato dal Corriere della Sera.