Con il coronavirus crollano le entrate fiscali

Con il coronavirus crollano le entrate fiscali

Coronavirus, in calo le entrate fiscali. Meno nove per cento nel periodo tra gennaio e maggio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’emergenza coronavirus ha comportato in Italia un crollo delle entrate fiscali. Si tratta evidentemente di una conseguenza delle iniziative messe in campo dal governo nel tentativo di fronteggiare la crisi.

Coronavirus, crollano le entrate fiscali

Stando ai numeri riportati dall’AGI, analizzando il periodo gennaio-maggio 2020, “le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 149.731 milioni di euro”. Parliamo di poco meno di quindici miliardi e mezzo in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Un calo del 9 per cento circa che pesa sui conti dello Stato.

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Il dato del mese di maggio

Nel mese di maggio si arriva a un picco del meno 27 per cento circa, legato al rinvio dei versamenti tributari e contributivi che ha interessati imprenditori, liberi professionisti, esercenti e simili con domicilio fiscale nelle zone colpite dall’emergenza coronavirus.

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Dati preventivati

Si tratta come anticipato di dati preventivati e messi a referto dal governo nel momento in cui ha proposto e approvato i diversi decreti legge in materia fiscale. Parte di quanto perso dovrebbe essere recuperata nei prossimi mesi, quando dovrebbe partire anche il piano per il rilancio del paese.

La lotta all’evasione fiscale

Altro dato interessante da notare, portato alla luce da il Sole 24 Ore, è che in questi mesi del 2020 la lotta all’evasione fiscale è stata meno efficace. Si tratta però come noto di una priorità per il governo guidato da Giuseppe Conte che anche in vista del piano di Rilancio intende guidare la rivoluzione elettronica favorendo i pagamenti elettronici e quindi tracciabili, un tassello importante nella lotta all’evasione fiscale.