Dagli orari dei mezzi pubblici ai divieti, come cambia la vita nelle città dal 4 maggio

Dagli orari dei mezzi pubblici ai divieti, come cambia la vita nelle città dal 4 maggio

Coronavirus, fase 2: come cambia la vita nelle città italiane dal prossimo 4 maggio. Le regole generali e le disposizioni regionali.

Dal 4 maggio le grandi città saranno decisamente più frequentate alla luce delle riaperture disposte dal governo, cui si sommano in diverse regioni quelle delle autorità locali, che non hanno disdegnato fughe in avanti contestate da Roma. Proviamo a capire come cambia la vita nelle città con la fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Fase 2, come cambia la vita nelle città italiane

Nelle città italiane i mezzi pubblici viaggeranno a carico ridotto fino alle 23.30. Sui mezzi pubblici vige l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale.

Gli esercizi commerciali potranno tenere i battenti aperti fino alle 21.30, ma per quanto riguarda i servizi di take away e consegne si potrà continuare a lavorare anche dopo l’orario indicato. Anche i locali che riapriranno dovranno disporre l’obbligo della mascherina per i clienti, dovranno predisporre l’attività affinché si possa rispettare il distanziamento sociale.

Riaprono parzialmente bar, pub, ristoranti, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio, paninoteche, yogurterie, piadinerie, che potranno attivare il servizio da asporto. Non si potrà dunque consumare all’interno dei lacli e non si potrà sostare fuori dagli stessi.

Per quanto riguarda il lavoro, buona parte del personale continuerà ad essere impiegato con lo smart working. Ovviamente laddove possibile. L’orario di punta, per evitare assembramenti, sarà spalmato su tre ore circa, dalle otto e trenta alle undici e trenta, procedendo anche con l’ingresso a scaglioni sul posto di lavoro.

Riapriranno i parchi che saranno controllati anche con i droni, che abbiamo avuto modo di apprezzare anche durante la prima fase dell’emergenza.

Le eccezioni regionali

Le norme generali disposte dal governo cambiano in alcune regioni, Veneto e Calabria su tutte, dove le disposizioni dei governatori concedono maggiori libertà. Proprio in Calabria, ad esempio, la governatrice ha disposto l’apertura di bar e ristoranti con tavoli all’aperto.

Scarica QUI la guida con tutte le precauzioni da prendere per limitare il contagio da coronavirus.