Emergenza coronavirus, quali settori dovrebbero ripartire dal prossimo 4 maggio (se non entro fine aprile)?
Coronavirus, quali sono i settori che potrebbero riaprire il 4 maggio (o prima)? Il governo italiano, con il supporto della task force incaricata, continua a ragionare sulla fase 2 della gestione dell’emergenza coronavirus. La priorità è quella di rimettere in moto l’economia nazionale, e per questo motivo molti segmenti potrebbero essere sbloccati entro la fine di aprile o, al più tardi, all’inizio di maggio.
Emergenza coronavirus, quali settori riaprono a maggio?
Il prossimo 4 maggio dovrebbero riprendere l’attività tre settore importanti per l’Italia: il segmento dell’automobile, il mondo della moda e quello della componentistica che dovrebbe garantire al settore dei motori i mezzi e gli strumenti per mantenere i livelli di produzione.
La conferma dovrebbe arrivare già entro la fine della settimana, al più tardi all’inizio della prossima. Le stime di Fmi hanno convinto anche gli scettici della squadra governativa che è arrivato il momento di accelerare. La squadra di governo dovrebbe riunirsi in Consiglio dei Ministri per la stesura di un nuovo Dpcm che regoli le nuove aperture.
Le norme e i regolamenti
Le aziende che riapriranno dovranno osservare le indicazioni delle autorità Con ogni probabilità, almeno per le realtà con tanti dipendenti, dovranno garantire la possibilità di continuare a lavorare con la formula dello smart working. Negli spazi interni si dovranno osservare le indicazioni sul distanziamento sociale, I dipendenti dovranno essere dotati di mascherine e negli spazi interni dovrebbero essere posizionati dispensatori di gel disinfettante.
Coronavirus, si lavora ai test sierologici
A livello nazionale si lavora alla ricerca dei test sierologici per il rilascio della patente di immunità. Si tratta di uno strumento utile a sbloccare gli immuni (si parla di migliaia di soggetti) e a tracciare la mappa del possibile contagio.
Scarica QUI la guida con tutte le precauzioni da prendere per limitare il contagio da coronavirus.