Riflessioni in corso sul nuovo decreto: a metà aprile potrebbe arrivare la prima svolta nella gestione dell’emergenza sanitaria in Italia.
Il governo Draghi lavora al decreto Aprile con l’intenzione di dare ascolto all’ala rigorista ma concedendo un’opportunità a quella aperturista.
In base alle anticipazioni circolate, che hanno trovato conferma anche nelle dichiarazioni di Draghi in occasione della conferenza stampa tenuta dopo il Consiglio europeo, l’intenzione del governo sarebbe quella di confermare e prorogare le restrizioni in vigore fino alla fine di aprile.
La riapertura della scuola in zona Rossa
L’unica novità confermata è rappresentata dalla riapertura della scuola in zona Rossa. Tornano in classe i bambini dei nidi, i ragazzi delle elementari e quelli che frequentano la prima media. Gli altri continueranno a seguire le lezioni a distanza.
La zona Gialla sospesa fino alla fine di aprile
Le altre misure, come confermato da Draghi, non cambiano. Quindi la zona Gialla dovrebbe essere sospesa anche con il prossimo decreto che con ogni probabilità scadrà alla fine del mese di aprile. Si prospetta quindi un altro mese di passione per ristoratori, artisti e per tutti i soggetti colpiti dalle chiusure. Uno scenario che ha spaccato la maggioranza, con Matteo Salvini che chiede di valutare i dati prima di prendere una decisione così drastica.
Emergenza coronavirus in Italia, la possibile svolta a metà aprile
Le polemiche hanno innescato una serie di riflessioni, al punto che, stando alle indiscrezioni emerse a mezzo stampa, il Presidente del Consiglio Mario Draghi starebbe considerando l’ipotesi di un controllo a metà aprile per fare il punto della situazione e, se possibile, anticipare le riaperture. Uno scenario non improbabile che potrebbe rappresentare un buon punto di caduta tra le diverse anime del governo.
“Noi faremo un decreto sui dati disponibili oggi e continueremo a seguirli, io non escludo cambiamenti in corso. La situazione è così complessa che va monitorata giorno per giorno, settimana per settimana”, ha dichiarato Mario Draghi in conferenza stampa.
La seconda ipotesi è quella di posticipare il più possibile le discussioni sul decreto di Aprile così da poter valutare la situazione a cavallo di Pasqua. scenario difficile se non impossibile. O almeno più complicato rispetto al primo, quello di un check a metà mese.
Si tratta di una possibile svolta in quanto la sensazione è che, una volta iniziata la stagione delle riaperture, non si tornerà indietro. Le riaperture saranno prudenti, lente ma progressive, supportate dalla campagna di vaccinazione di massa. Sarebbe impensabile tornare ad aprire per poi chiudere nuovamente a distanza di quindici o venti giorni.
Fermo restando che con ogni probabilità il sistema a colori lo porteremo avanti fino alla fine dell’anno, ogni libertà guadagnata dovrà essere definitiva. Ad esempio, quando si concederà a bar e ristoranti di restare aperti anche la sera almeno in zona Gialla lo si dovrà fare con convinzione e cognizione di causa, senza fare marcia indietro a distanza di due settimane.
Sostanzialmente si dovranno (progressivamente) riscrivere le regole in vigore in ogni zona di rischio allentando le restrizioni in vigore. Fino a quando non raggiungeremo la nuova normalità che tutti aspettiamo con impazienza da più di un anno.