Emergenza coronavirus in Italia, il bollettino del 13 novembre: aumentano i casi registrati ma aumentano anche i tamponi. Il punto.
L’Italia continua a fronteggiare la nuova fase dell’emergenza coronavirus nella speranza di vedere presto gli effetti delle misure restrittive adottate nelle ultime settimane.
Emergenza coronavirus in Italia, il bollettino del 13 novembre
Il bollettino del 13 novembre conta quasi 41.000 persone che hanno contratto il virus nelle ultime 24 ore. Si tratta però di un balzo in avanti solo apparente
Nelle 24 ore di tempo in questione, sono stati processati infatti 254.908 tamponi, 20.236 in più rispetto alla giornata precedente. Calcolando quindi il tasso di positività emerge che il dato continua ad attestarsi intorno al 16%, quindi senza scostamenti rispetto alle recenti misurazioni.
Tradotto, l’aumento dei nuovi casi è legato all’aumento dei tamponi processai.
Per quanto riguarda la pressione sul sistema sanitario e in particolare sulle strutture ospedaliere, che rappresenta un fattore discriminante per le chiusure, sono 1.041 i pazienti ricoverati con sintomi e 60 i soggetti entrati in terapia intensiva nelle ultime 24 ore.
Persone che hanno contratto il virus: 1.107.303 (+40.902)
Deceduti: 44.139 (+550)
Ricoverati con sintomi: 30.914 (+1.041)
Ricoverati in terapia intensiva: 3.230 (+60)
Attualmente positivi: 663.926 (+28.872)
Guariti/dimessi: 399.238 (+11.480)
La nuova mappa dell’Italia
Il 13 novembre si è iniziata a delineare la nuova mappa del rischio dell’Italia, con altre due Regioni passate in Zona Rossa e solo 5 rimaste in Zona Gialla. Aumentano in maniera considerevole le Regioni in Zona Arancione, quindi nella fascia intermedia di rischio.
Allarme a Napoli: “Abbiamo incessantemente richieste di ossigeno”
Situazione decisamente complessa a Napoli, come confermato dall’appello di Riccardo Maria Iorio, Presidente di Ferfarma Napoli: “
L’allarme arriva dal presidente di Federfarma Napoli, Riccardo Maria Iorio: “Abbiamo incessantemente richieste di ossigeno nelle farmacie; persone comprensibilmente disperate ed impaurite alle quali, purtroppo, dobbiamo rispondere quasi sempre negativamente. A poco è valso l’appello di riconsegnare le bombole in farmacia: ormai la domanda è di gran lunga superiore all’offerta“, evidenzia Iorio.
“Molti farmacisti sono andati personalmente a casa delle persone pur di recuperare bombole, ma le ditte distributrici di ossigeno, che pure stanno svolgendo un lavoro senza sosta praticamente h24, hanno difficoltà anche a ritirare nelle farmacie quei contenitori che con tanta fatica siamo riusciti a recuperare“.