Coronavirus, il bollettino del 30 luglio 2020. Nuova crescita in Italia dei contagi, preoccupazione per il focolaio in Veneto.
ROMA – Coronavirus in Italia, il bollettino del 30 luglio 2020. Ritorna a salire la curva nel nostro Paese con un aumento che sembra essere strettamente collegato al focolaio registrato in un centro migranti a Treviso. Sono 129 in tutto i positivi con il Veneto che nelle ultime 24 ore ha avuto 112 contagi.
Attenzione anche in Sicilia dove una novantina di persone sono state messe in quarantena dopo aver preso parte ad un matrimonio dove era presente un caso di coronavirus importato dalla Germania. Da registrare nell’ultimo giorno anche un importante incremento di tamponi: 5mila in più rispetto a mercoledì.
Speranza: “Dati internazionali preoccupanti”
L’aumento dei casi registrato in Spagna e Francia preoccupa il ministro Speranza che attraverso i social invita tutti alla cautela: “I dati internazionali del Covid sono preoccupanti. Francia, Spagna e Germania ci dicono ancora una volta che la battaglia non è vinta, Neanche in Europa“.
E poi nel Question Time, citato dall’Ansa, al Senato aggiunge: “La Sanità non si fermerà in estate e proveremo ad allargare giorni ed orari per rispondere alle esigenze delle lunghe liste di attesa. Stiamo facendo una ricognizione con le regioni per capire il fabbisogno e per maggiori risorse per recuperare le liste d’attesa. Valuterò con molta attenzione le proposte di ricongiungimento familiare binazionale perché è un tema che mi sta a cuore. Fermo restando che la priorità assoluta deve essere tenere la curva epidemiologica sotto controllo“.
I dati Gimbe sul coronavirus
I dati Gimbe sul coronavirus confermano un leggero incremento nel nostro Paese dei casi nell’ultima settimana. Dal 22 al 28 luglio c’è stato un aumento del 23% rispetto alla settimana precedente a fronte di una lieve crescita del numero di tamponi diagnostici.
“L’aumento dei casi e l’incremento dei ricoveri – sottolinea il presidente Nino Cartabellotta – sono due spie rosse che confermano il bisogno di mantenere la guardia alta“.