Coronavirus in Italia, cosa resta aperto e cosa chiude dopo l’annuncio di Conte

Coronavirus in Italia, cosa resta aperto e cosa chiude dopo l’annuncio di Conte

Coronavirus in Italia, cosa resta aperto e cosa chiude dopo l’annuncio di Conte. Negozi, bar e ristoranti devono abbassare le serrande.

ROMA – Coronavirus in Italia, cosa resta aperto e cosa chiude dopo l’annuncio del premier Conte. Una serrada di minore intensità per il nostro Paese che lascia in attività il commercio ritenuto essenziale e obbliga ad abbassare le serrande ai negozi che sono considerati di secondo piano nel nostro Paese in questo momento.

Come rivelato dal Corriere della Sera questa doveva essere una misura valida solo per la Lombardia anche se alla fine, su pressing di Boccia e di Speranza, ha deciso di mantenere l’Italia unita anche se in forma meno rigida di quanto previsto.

Cosa resta aperto

In Italia restano aperti solo i servizi di prima necessità come supermercati e tutte le attività legate alla vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole e i tabaccai. Tutte queste attività devono far mantenere un metro di distanza.

Nessuna chiusura per le fabbriche e le aziende che hanno quattro obblighi da rispettare: favorire il telelavoro, ridurre gli orari (dove previsto), consentire ai lavoratori di anticipare le ferie e mantenere le norme igieniche previste dalla legge. I servizi finanziari, bancari, postali, gli artigiani, i meccanici e gli idraulici potranno lavorare come l’attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare. Per quanto riguarda, invece, i ristoranti potranno restare aperti solo quelli nelle aree di servizio stradali e autostradali, stazioni ferroviarie, aeroporti e ospedali. Chiusi, invece, quelli cittadini che potranno fare solo consegne a domicilio. Nessuna chiusura dei mezzi di trasporto pubblico che dovranno ridurre il servizio.

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Cosa chiude

Chiudono i negozi, i bar, i pub, i ristoranti e le pizzerie, i mercati su strada, i parrucchieri e il servizio mensa che non garantiscono la distanza interpersonale di un metro.

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