Coronavirus in Italia, la segnalazione dell’ISS: peggiora la situazione epidemiologica, non abbassare la guarda. Ancora in calo l’età media dei nuovi contagiati.
Arriva dall’Istituto Superiore di Sanità il nuovo aggiornamento sul coronavirus in Italia. I dati rilevanti dell’ultimo monitoraggio sono due: i nuovi contagiati sono sempre più giovani e per un terzo (circa) sono asintomatici, un aspetto che evidentemente complica l’indagine epidemiologica da parte delle autorità sanitarie. Rintracciare in tempi brevi una persona che non presenta sintomi è una sfida complessa. La buona notizia è che dal punto di vista clinico la situazione è sotto controllo. Non si registra al momento una particolare pressione sul sistema sanitario nazionale.
Coronavirus in Italia, peggiora la situazione epidemiologica
Per la quarta settimana consecutiva aumentano i nuovi casi di coronavirus, un aspetto prevedibile e in qualche modo preventivato dalle autorità, evidentemente consapevoli dei rischi delle vacanze estive e degli spostamenti fuori regione dei giovani.
E in effetti in percentuale i nuovi positivi sono giovani, come confermato dall’ulteriore abbassamento dell’età media dei nuovi contagiati, che scende a 29 anni. Un dato rilevante se consideriamo che all’inizio dell’emergenza sanitaria in Italia la media era di 61 anni e si credeva che il coronavirus fosse un problema solo degli anziani, che evidentemente continuano a rappresentare la fascia a rischio e quindi vanno protetti e tutelati osservando le norme contro il contagio.
I focolai attivi in Italia
I focolai attivi sul territorio, al 27 agosto, sono 1.374, con 490 nuovi focolai registrati nella settimana del monitoraggio. Cambiano ance i luoghi del contagio. Ad oggi la trasmissione avviene soprattutto nelle attività commerciali o, più in generale, nei luoghi di aggregazione frequentati specialmente dai giovani.
Trasmissione nazionale
L’altro aspetto rilevante è quello relativo alla provenienza, all’origine del coronavirus. Il contagio è quasi interamente nazionale. Solo il 20,8% dei nuovi casi arriverebbe dall’estero.
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