Coronavirus in Italia, il rapporto della Fondazione Gimbe: i dati mostrano l’inizio della terza ondata di contagi.
I dati sull’andamento dell’epidemia lasciano presupporre che l’Italia possa presto dover fare i conti con la terza ondata del coronavirus. Una nuova impennata dei casi nella speranza di riuscire a contenere i decessi.
Covid, il rapporto della Fondazione Gimbe
Questa volta l’allarme arriva dalle analisi della Fondazione Gimbe che ha fatto il punto sulla settimana dal 29 dicembre al 5 gennaio. I numeri quindi non tengono in considerazione i probabili effetti delle feste di Natale. Dopo sei settimane nelle quali si è registrato una diminuzione dei nuovi casi, ora il dato torna a crescere. Con una inversione di tendenza, la curva torna a volgere verso l’alto. Una curva domata con le restrizioni adottate dal governo ma mai effettivamente piegata.
Aumentano anche i decessi, mentre la pressione sulle strutture ospedaliere resta sostanzialmente stabile. E non è un bene considerando che in metà delle Regioni italiane le terapie intensiva hanno già superato la soglia di saturazione.
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Coronavirus in Italia, arriva la terza ondata
Il Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta sostiene che i dati preannunciano l’arrivo della terza ondata di contagi. E l’Italia rischia di essere travolta, in quanto costretta a fare i conti con numeri che di fatto sono destinati a far collassare il sistema di tracciamento dei casi.
L’ipotesi del lockdown
I dati, come noto, preoccupano anche buona parte degli esperti. E non è un caso che in vista del nuovo dpcm che entrerà in vigore dopo il 15 gennaio c’è chi ipotizza altre due settimane di lockdown sul modello francese o tedesco. Il governo non sembra intenzionato a procedere con una stretta così decisa ma non si esclude che possano essere irrigidite le regole a livello nazionale, quindi con maggiori restrizioni anche nella zona gialla.