Il coronavirus torna a preoccupare l’Italia, il governo alle prese con le polemiche sulla scuola e le elezioni.
Le dichiarazioni del professor Ricciardi, tra errori di trascrizioni, interpretazioni errate, smentite e chiarimenti, sollevano il problema della ripresa della scuola e delle elezioni nel caso in cui il coronavirus dovesse tornare a circolare in maniera significativa sul territorio. E l’ipotesi, alla luce dei dati giornalieri, non è da escludere a priori.
Coronavirus, scuola ed elezioni: la giornata calda del governo
Ricostruendo le dichiarazioni della giornata, ad Agorà Ricciardi evidenzia come nel caso in cui i contagi dovessero aumentare le scuole e le elezioni sarebbero in qualche modo a rischio o comunque ci si dovrebbe muovere con estrema cautela. Il messaggio, erroneamente semplificato, diventa che le elezioni e la ripresa della scuola sono a rischio. Apriti cielo. Sui social dilaga il panico accompagnato dall’allarmismo, nel mondo della politica si apre un dibattito al veleno. Tutti chiedono un chiarimento, qualcuno addirittura la testa di Ricciardi. Alla fine il Professore chiarisce quanto affermato e ribadisce di non aver parlato della situazione attuale dell’Italia.
Azzolina conferma, tutti a scuola a settembre. In sicurezza
Per quanto riguarda la scuola ci mettono la faccia la Azzolina e Arcuri, che ribadiscono come si tornerà in classe in sicurezza e il giorno previsto. Ad oggi il lavoro da fare per riaprire le scuole in sicurezza è tanto ma al governo c’è un clima di fiducia. Ma anche di preoccupazione.
Se anche gli istituti fossero pronti ad accogliere gli studenti in piena sicurezza, fuori dalla scuola, nelle case e nelle strade, come si controllano i comportamenti delle persone? Non è possibile, bisogna fare affidamento sul buon senso. Che agli italiani non è mancato in questi mesi, per carità, ma sono bastati trenta giorni di vacanze per far risalire la curva dei contagi.
La scuola, per quanto controllata, gestita e monitorata, è un luogo di assembramento che riunisce centinaia di ragazzi che varcati i cancelli si muovono e si comportano liberamente. E questo non può non aumentare i rischi dal punto di vista delle potenziali infezioni.
Un occhio ai dati sui contagi
Inevitabilmente verso la fine di agosto se non addirittura agli inizi di settembre dovrà andare in scena l’ennesimo confronto tra governo ed esperti. A quel punto, numeri alla mano, si dovrà decidere come muoversi, quando muoversi e in che modo intervenire nel caso in cui dovesse salire ulteriormente la curva. Si tratta di nodi non banali da sciogliere e se abbiamo imparato una lezione in questi mesi è che purtroppo il Covid è un nemico imprevedibile, che presenta il conto in ritardo.
Di certo se il Paese vuole andare avanti deve imparare a convivere con il coronavirus e non può blindarsi in lockdown alle prime avvisaglie. Deve avere il coraggio di giocare una partita certamente anche rischiosa, con un vantaggio notevole rispetto alla prima ondata: l’esperienza.
Scarica QUI il Decreto Agosto.