Coronavirus, le incognite legate alla riapertura della scuola: “In primo luogo non è nota la trasmissibilità del Sars-CoV-2 nelle scuole”.
In Italia si convive con una domanda che ci accompagnerà probabilmente fino a metà settembre se non oltre: che effetto avrà la riapertura della scuola sul coronavirus? La curva epidemiologica tornerà a crescere in maniera significativa? I giovani torneranno a contagiare le persone adulte o anziane? Le autorità saranno costrette a procedere con nuove chiusure?
Coronavirus, le incognite legate alla riapertura della scuola
Si tratta di domande senza risposta. La scuola italiana non ha esperienza del coronavirus. Ha chiuso i cancelli all’alba dell’epidemia e li riapre a circa sei mesi di distanza. Mezzo anno.
Di fatto si ragiona per ipotesi, proiezioni, statistiche. Nella speranza che siano il più vicino possibile alle dinamiche reali.
“In primo luogo non è nota la trasmissibilità del Sars-CoV-2 nelle scuole. E più in generale quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano il virus rispetto agli adulti anche se il potenziale di trasmissione non è statisticamente differente“. Sono queste sostanzialmente le incognite principali relative agli effetti della riapertura delle scuole sulla diffusione del coronavirus.
In Germania chiuse più di cento scuole
Le cattive notizie arrivano dalla Germania, dove in nove Lander su sedici si è optato per il ritorno a scuola degli studenti. A tre settimane dal suono della prima campanella, più di cento istituti hanno chiuso – totalmente o parzialmente – i cancelli a fronte dei nuovi casi di coronavirus. È vero però che in Germania la pandemia ha avuto uno sviluppo differente rispetto a quello italiano e le autorità hanno quindi seguito un percorso diverso.
Scarica QUI il Decreto Agosto.