Coronavirus, von der Leyen: “Le prime vaccinazioni entro la fine dell’anno”

Coronavirus, von der Leyen: “Le prime vaccinazioni entro la fine dell’anno”

Coronavirus, Ursula von der Leyen al Parlamento Europeo: “Vediamo la luce in fondo al tunnel. Gli Stati membri devono prepararsi”.

ROMA – Nel suo intervento al Parlamento Europeo Ursula von der Leyen è ritornata sull’emergenza coronavirus: “Per i vaccini abbiamo contratti con sei società farmaceutiche – ha detto la presidente della Commissione Ue, riportata dall’Ansae le prime vaccinazioni potrebbero esserci già entro la fine dell’anno. Vediamo la luce in fondo al tunnel […]“.

E poi un invito ai leader: “So che chi ha negozi, bar e ristoranti chiusi vuole la fine delle restrizioni, ma dobbiamo trarre insegnamenti dall’estate evitando di ripetere gli stessi errori. Un rilassamento troppo celere ed eccessivo delle misure diventa un rischio per una terza ondata nei primi mesi del nuovo anno […]“.

Recovery Fund, von der Leyen: “A luglio l’accordo tra i leader era stato trovato”

La presidente della Commissione Ue ha fatto il punto anche sul Recovery Fund: “A luglio i leader di erano accordati su un meccanismo di condizionalità per le violazioni dello stato di diritto, che potrebbero mettere a repentaglio il bilancio dell’Ue. Sono solo questi i casi e la clausola è una cosa necessaria, corretta e proporzionale. Penso che sia difficile che qualcuno abbia da ridire su questa soluzione. Ma se i dubbi restano, la sede dove risolviamo le differenze sui test giuridici può essere la Corte di giustizia europea“.

Ursula von der Leyen

Brexit, von der Leyen: “Faremo di tutto per trovare un accordo”

Un passaggio anche sulla Brexit: “Sono giornate decisive per il negoziato con il Regno Unito, ma non posso dire in questo momento se arriveremo ad un accordo. I progressi ci sono stati e abbiamo delineato un possibile testo definitivo. Restano da definire tre questioni fondamentali come il level playing field, governance e pesca. Faremo tutto il possibile per arrivare alla fumata bianca. Siamo disposti ad essere creativi, ma non a mettere a rischio il mercato unico”.