Coronavirus, il ministro Patuanelli difende il decreto varato dal governo: “Non abbiamo ceduto alle pressioni di Confindustria”.
Intervenuto ai microfoni de la Repubblica, il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha difeso il decreto con cui il governo ha chiuso le aziende non essenziali e ha respinto le accuse che hanno travolto Palazzo Chigi nelle ultime ore.
Coronavirus, Patuanelli difende il lavoro del governo: “Non abbiamo ceduto alle pressioni di Confindustria”
Nella prima parte della sua intervista ai microfoni di Repubblica, Patuanelli ha voluto respingere tutte le critiche piovute sul governo in seguito alla firma del decreto per la chiusura delle aziende non essenziali. E le critiche arrivano da tutte le parti: da chi avrebbe voluto misure più stringenti e da chi reputa le decisioni di Conte eccessivamente restrittive.
“Abbiamo analizzato le richieste e siamo giunti ad una sintesi soddisfacente. A guidarci sono il principio di precauzione e la tutela della salute pubblica”.
“No, non abbiamo ceduto alle pressioni di Confindustria. Anche perché c’è un grandissimo senso di responsabilità di tutti i settori produttivi e dei singoli imprenditori”.
“Nei primi due giorni di questa settimana le aziende possono restare aperte per predisporre la chiusura, che deve avvenire comunque entro mercoledì mattina. La necessità di avvisare il Paese di quello che stavamo facendo segue un principio di trasparenza e chiarezza che il presidente del Consiglio e il governo stanno mettendo al centro della loro azione”.
Patuanelli ha poi parlato delle prossime sfide del governo, chiamato a sostenere l’economia e le imprese.
“L’esigenza che dobbiamo garantire alle imprese è quella della liquidità. Su questo sarà necessario intervenire ulteriormente e dovremo anche allungare i tempi della restituzione dei finanziamenti che faremo”.
La difesa di Patuanelli: “Non stiamo andando a tentoni, Italia è modello di riferimento”
Il ministro Patuanelli ha poi respinto gli attacchi di chi accusa il governo di muoversi in maniera incerta e a volte anche contraddittoria a seconda del momento.
“Non è così, non stiamo andando a tentoni tanto che l’Italia è diventata un modello di riferimento per gli altri Paesi che stanno adottando le nostre stesse misure. Quando abbiamo chiuso le scuole ci osservavano con diffidenza, adesso lo stanno facendo tutti”.
“Ci basiamo sul confronto quotidiano che abbiamo con il comitato tecnico scientifico e con l’Istituto superiore di sanità. Le misure sono arrivate nei tempi dettati da questo confronto”.
Patuanelli: “Nelle prossime settimane faremo due provvedimenti”
Nella parta finale della sua intervista il Ministro ha annunciato le prossime mosse del governo, pronto a varare altri due provvedimenti.
“Nelle prossime settimane faremo due provvedimenti: uno guarda ad alcuni settori in cui dobbiamo prepararci a cogliere la ripresa delle attività. Dobbiamo pensare a un decreto crescita bis che contenga l’ecobonus al 120%, la banca pubblica degli investimenti, lo sblocco dei cantieri sul modello Genova. Poi dovremo utilizzare altre risorse per continuare il percorso iniziato con il decreto da 25 miliardi”.
Scarica QUI la guida con tutte le precauzioni da prendere per limitare il contagio da coronavirus.