Covid, incubo varianti: il governo verso una nuova stretta con il prossimo decreto

Covid, incubo varianti: il governo verso una nuova stretta con il prossimo decreto

Emergenza coronavirus, slittano le riaperture: il governo Draghi dovrebbe procedere con una nuova stretta anche con il decreto attesto per i primi di marzo.

Chi sperava che Mario Draghi fosse l’uomo delle riaperture immediate e ad ogni costo probabilmente resterà deluso, in quanto con il decreto di marzo si dovrebbe procedere con una nuova stretta, un nuovo rafforzamento delle misure per proteggersi dalla diffusione delle varianti del Covid.

Vertice Draghi-Cts: si delinea il perimetro entro il quale potrà muoversi il governo

Intenzionato a muoversi con largo anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, quando cadrà l’ultimo dpcm del governo Conte, Mario Draghi ha ricevuto gli uomini del Comitato Tecnico Scientifico per fare il punto della situazione dal punto di vista epidemiologico.

Il Presidente del Consiglio ha voluto disegnare il perimetro entro il quale il suo governo potrà muoversi. E il perimetro è quello della massima prudenza, almeno stando ai dati comunicati dall’Iss e dal Ministero e stando alle parole degli uomini del Comitato Tecnico Scientifico.

Hanno partecipato al vertice il premier, gli uomini del Cts, il Ministro della Salute Roberto Speranza, Mariastella Gelmini, ora agli Affari regionali, e i titolari dei Ministeri economici.

Mario Draghi

Il superamento dei Dpcm

Mario Draghi dovrebbe superare la stagione dei Dpcm, contestatissimi quando adottati dal premier Giuseppe Conte. L’intenzione del Presidente del Consiglio sarebbe quella di muoversi con decreti legge da sottoporre al Parlamento. La via democraticamente più corretta ma anche quella con più insidie. È vero che Mario Draghi vanta una maggioranza larghissima, ma è vero anche che che la sua stessa squadra di governo ha visioni contrastanti sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Il rischio è quindi quello di un rallentamento in Aula quando il Paese avrebbe bisogno di decisioni rapide.

Palazzo Chigi

Coronavirus in Italia, nuove strette in vista con il decreto di Marzo

Per quanto riguarda i contenuti del nuovo decreto, la sostanza dovrebbe essere molto simile rispetto a quella del dpcm in scadenza il prossimo 5 marzo. Massima prudenza, ora più di prima alla luce della diffusione delle varianti contro il Covid che potrebbero mettere l’Italia di fronte ad una terza ondata di contagi.

Sembra difficile che si possa procedere con la riapertura dei ristoranti e dei locali per il servizio serale, a meno che la Regione non si trovi nella zona Bianca, che al momento resta un miraggio, un traguardo difficilissimo da raggiungere.

Anche per quanto riguarda i cinema e i teatri la sensazione è che si procederà seguendo la linea della massima prudenza. I musei intanto restano aperti in zona Gialla dal lunedì al venerdì nella speranza di poter aprire le porte, ovviamente con le restrizioni del caso, anche durante il fine settimana.

Coronavirus

La zona Arancione scuro

Nelle prossime settimane ci abitueremo anche alla zona Arancione scuro, che inizia a colorare la cartina dell’Italia. Si tratta di una fascia Arancione rafforzata. Si procede quindi con la chiusura delle scuole, il divieto di spostarsi nelle seconde case e chiusura di bar e ristoranti, proprio come nella zona Arancione tradizionale.

Coronavirus

Slittano le riaperture

La sensazione è quindi che le riaperture slitteranno alla fine del mese di marzo se non addirittura ai primi giorni di aprile. Ovviamente le riaperture potrebbero essere anticipate nelle Regioni con numeri da Zona Bianca. Secondo gli esperti la ripresa dello sport sarebbe prudente solo in un contesto nel quale si registrano 50 nuovi casi di coronavirus su 100.000 abitanti.

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