Coronavirus, ipotesi test rapidi per chi torna da Grecia e Spagna

Coronavirus, ipotesi test rapidi per chi torna da Grecia e Spagna

Coronavirus, si pensa a test rapidi per chi torna dalla Spagna e dalla Grecia, due paesi a rischio per l’alto tasso di diffusione del Covid-19.

Prende piede l’ipotesi di effettuare test rapidi in aeroporto per le persone di ritorno da Spagna e Grecia, due Paesi dove i dati legati alla diffusione del coronavirus risultano tutt’altro che incoraggianti.

Coronavirus in Italia, allarme turismo

Come evidenziato nei giorni scorsi, dal punto di vista epidemiologico l’Italia si trova in una situazione decisamente delicata. Il nostro Paese è circondato dal coronavirus, che continua a circolare in diversi Paesi poco distanti da noi e che soprattutto sono meta del turismo estivo. E non a caso il problema principale per l’Italia è rappresentato dai casi di ritorno. Turisti e giovani che partono, che troppo spesso dimenticano la prudenza e che tornano positivi rischiando di accendere nuovi focolai.

Coronavirus, ipotesi test rapidi per chi torna da Spagna e Grecia

Da qui l’idea di rompere il cerchio dei contagi dei vacanzieri, magari con test rapidi da effettuare in aeroporto per le persone che tornano da Paesi europei considerati a rischio, come ad esempio la Spagna. I test saranno effettuati ovviamente anche nei porti e nelle stazioni, così da intercettare in maniera tempestiva i soggetti positivi magari asintomatici e saranno effettuati sulle persone di ritorno dalla Spagna e dalla Grecia.

L’età media dei nuovi positivi e i sintomi

Questo è uno dei problemi legati all’abbassamento dell’età media dei nuovi positivi. Se negli anziani era possibile intercettare il virus anche per un peggioramento del quadro clinico, nei giovani la ricerca è più complicata. Molti sono asintomatici o presentano solo sintomi lievi. Quindi l’allarme potrebbe scattare troppo tardi, così come l’indagine sierologica.

La lista dei Paesi a rischio

Non è escluso al momento che il ministro della Salute Roberto Speranza possa decidere di allungare la lista dei Paesi a rischio, bloccando quindi i collegamenti. Il problema è che una mossa di questo tipo verso un paese come la Spagna, ad esempio, rischia di avere ripercussioni su tutta l’Unione europea. Scenario decisamente non comodo soprattutto per chi deve prendere una decisione. Che deve fare anche i conti con le persone che sono partite, che si trovano già all’estero e che rischiano di dover fare un periodo di quarantena. Scoprendolo di fatto solo al momento del ritorno.