La lettera di 100 scienziati a Conte e Mattarella: Subito misure drastiche per evitare centinaia di decessi al giorno

La lettera di 100 scienziati a Conte e Mattarella: Subito misure drastiche per evitare centinaia di decessi al giorno

La lettera di cento scienziati al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: servono provvedimenti drastici.

Mentre l’Italia si trova nel pieno di una nuova fase dell’emergenza coronavirus, cento tra professori e scienziati hanno inviato una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo misure drastiche per evitare un’evoluzione drammatica della pandemia.

L’appello di Parisi

La richiesta è quella di aderire alla richiesta avanzata da Giorgio Parisi, presidente dei Lincei, di adottare provvedimenti “stringenti e drastici” già nei prossimi giorni al fine di evitare che la diffusione del coroanvirus arrivi a causare centinaia di decessi al giorno. Uno scenario che potrebbe verificarsi già nelle prossime settimane, a meno che non si proceda nell’immediato con misure restrittive.

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Coronavirus in Italia, la lettera di 100 scienziati a Mattarella e Conte

Tra i firmatari della lettera inviata al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio spiccano nomi di rilievo del mondo accademico e del mondo scientifico italiano, come ad esempio il Rettore della Normale di Pisa e dell’ex presidente Istituto Nazionale Fisica Nucleare.

“Come scienziati, ricercatori, professori universitari riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19 e riteniamo utile segnalare all’attenzione delle Istituzioni, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Governo, nella persona del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le stime riportate nell’articolo del Presidente dell’Accademia dei lincei, professor Giorgio Parisi, pubblicato nelle scorse ore nel blog dell’Huffington Post”, recita la lettera come riportato da la Repubblica.

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