Emergenza coronavirus, la difficile collaborazione tra scienza e istituzioni: la task force rischia di dover fare i conti anche con la politica.
La sensazione è che nelle ultime ore la task force incaricata dal governo stia facendo i conti, oltre che con l’emergenza coronavirus, anche con l’onda lunga della politica.
Emergenza coronavius, la difficile collaborazione tra la politica e la scienza
Partendo dal presupposto che tutti sono al lavoro per ripartire il prima possibile, è evidente che la politica abbia tempi diversi da quelli della scienza, notoriamente più prudente. Giuseppe Conte, nell’annunciare la proroga delle misure restrittive fino al prossimo 3 maggio, assicurava che si sarebbe fatto di tutto per allentare le misure anche prima, se possibile. E per garantire una ripresa all’insegna della sicurezza ha istituito la famosa task force affidata a Vittorio Colao.
Il nodo è legato al fatto che gli esperti vedono problemi che i politici ignorano o sottovalutano. Non per incompetenza. Semplicemente fanno un altro lavoro.
La task force deve fare i conti con la politica
C’è poi il problema legato alla libertà d’azione delle Regioni. La stessa libertà che lo stesso Conte ha elogiato dall’inizio dell’emergenza. E ufficialmente non ha mai fatto passi indietro nonostante gli scontri e le discussioni con diversi governatori, Fontana in primis.
A questo punto le strade sono due. O ci si muove a livello nazionale attenendosi alle indicazioni della squadra di Colao o il lavoro svolto dalla task force rischia di risultare assolutamente inutile.
E questo devono averlo bene a mente sia le Regioni, che devono evitare pericolose fughe in avanti, sia il governo, che deve seguire fedelmente le indicazioni degli esperti.
Scarica QUI la guida con tutte le precauzioni da prendere per limitare il contagio da coronavirus.