Franco Locatelli ha invitato a evitare il panico: “Marcata accelerazione di casi ma situazione non paragonabile a quella di marzo-aprile”.
ROMA – Franco Locatelli, componente del Comitato tecnico scientifico, ha commentato gli ultimi dati sul Covid-19 in Italia. In una intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, il medico bergamasco ha confrontato i numeri complessivi, invitando a evitare il panico.
Locatelli: “Accelerazione ma numeri di marzo-aprile distanti”
“Non siamo vicini alla perdita di controllo. C’è stata una marcata accelerazione di casi. Però l’impatto in termini di ricoveri nelle terapie intensive e di numeri di persone che perdono la vita non è paragonabile a quello osservato nei mesi di marzo-aprile…“. Così ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità.
Il livello di guardia delle terapie intensive
Spiegando nel dettaglio, Locatelli ha spiegato: “I numeri delle Terapie intensive sono ancora significativamente inferiori agli oltre 4 mila malati di inizio aprile: siamo al 25% di quel picco, – ciò che fa si che – lo Stato ha attivato ed è in condizione di attivare nuovi posti letto in numero adeguato“. Poi, il 60enne professore ordinario di pediatria presso l’Università La Sapienza di Roma, ha aggiungo: “Siamo in condizioni tanto migliori rispetto al pre-pandemia come numeri di posti nelle terapie intensive, Pertanto, quando si arriverà a una soglia del 30% di occupazione dei posti letto a disposizione salirà l’allerta, adesso siamo al 10-15% e comunque l’attenzione è alta“.
Quanto ad avere effetti sulla curva epidemica, “servono almeno un paio di settimane” risponde Locatelli, per il quale “la cosa importante è evitare assembramenti“.