La pandemia non rallenta, possibili lockdown intermittenti

La pandemia non rallenta, possibili lockdown intermittenti

Coronavirus, possibili lockdown intermittenti. Il fisico Marinari: “In Italia la situazione sembra sotto controllo”.

ROMA – Coronavirus, possibili lockdown intermittenti. La pandemia non sembra arrestarsi e non sono da escludere delle chiusure a tempo per consentire ad ogni singolo Paese di affrontare al meglio il Covid-19.

Questa ipotesi era stata avanzata nei mesi scorsi dai ricercatori di Harvard e ripresa da Nature anche se si tratta di una possibilità che non tiene conto della scoperta del vaccino.

L’incubo inverno

La paura degli epidemiologi è rappresentata dall’inverno. Molti esperti hanno ribadito le incertezze su cosa accadrà in futuro con l’abbassamento delle temperature che potrebbe portare una ripresa dell’epidemia con i Paesi che rischierebbero di chiudere di nuovo.

Da qui l’ipotesi di lockdown intermittenti che, secondo degli studi fatti ad Harvard, durerebbero fino al 2025 anche se il vaccino dovrebbe ridurre questa tempistica.

Il fisico Marinelli: “In Italia situazione sotto controllo”

I timori non mancano anche se per il fisico Marinelli, riportato dall’Ansa, la situazione in Italia è “sotto controllo“. “Non possiamo abbassare la guardia – ha aggiunto il professore dell’Università Sapienza di Roma – soprattutto nelle piccole precauzioni come l’uso delle mascherine. Credo che la partita dell’autunno si giocherà sulla riapertura delle scuole, che andrà fatta con grande attenzione. Abbiamo visto che in Israele con il ritorno in classe si è avuto un secondo picco molto più grande. Per questo servono procedure chiare per individuare e gestire i contagi. Comunque resta difficile fare previsioni su quello che ci attende“.

E ha concluso: “Fin dall’inizio della pandemia si era ipotizzato che dopo la fase acuta avremmo dovuto essere pronti a fare chiusure rapide e mirate per contenere i contagi. E per farlo sarà fondamentale migliorare le procedure, gli algoritmi e le app per il tracciamento dei contatti, che finora hanno funzionato meno di quanto speravamo“.