Coronavirus, mio figlio può andare a scuola? Cosa fare in caso di tosse, febbre o altri sintomi

Coronavirus, mio figlio può andare a scuola? Cosa fare in caso di tosse, febbre o altri sintomi

Coronavirus e scuola, mio figlio può andare o deve rimanere a casa per precauzione? L’analisi dei casi comuni.

A pochi giorni dalla ripresa delle lezioni, fissata per il prossimo 14 settembre, c’è una domanda che continua a circolare sulla rete e sui social: mio figlio può andare a scuola? I genitori sono di fronte a un nuovo tipo di responsabilità e a tanti punti interrogativi. Il bambino può andare a scuola con la tosse e senza febbre, ad esempio? Proviamo a fare luce sulle regole da seguire.

Coronavirus, mio figlio può andare a scuola?

Proviamo ad analizzare alcuni casi critici, ossia alcuni casi rintracciati dai genitori al mattino, prima quindi dell’ingresso del bambino a scuola.

Se il bambino ha la tosse senza febbre…

Uno degli scenari più complessi è quello rappresentato dalla presenza della tosse ma senza febbre. Il bambino può andare a scuola? Bella domanda. Dipende di fatto dall’entità della tosse. Se si tratta di isolati colpi di tosse non c’è bisogno di preoccuparsi e il genitore può mandare il figlio a scuola, ovviamente continuando a monitorare la situazione nel corso dei giorni e misurando la febbre tutte le mattine.

Con temperatura corporea inferiore ai 37,5 gradi si va sempre a scuola

A proposito della misurazione della febbre, che dovrebbe essere di competenza delle famiglie e non della scuola, la soglia di allarme è 37,5 gradi. Al di sotto di questa temperatura il bambino può andare a scuola, anche se il termometro dovesse segnare un 37,3, ad esempio. Nel caso in cui la temperatura fosse superiore ai 37,5 gradi, il bambino deve restare a casa e i genitori devono avvisare immediatamente il pediatra o il medico di competenza, il medico di famiglia.

La responsabilità delle famiglie

È evidente a questo punto che la tenuta del sistema scolastico passa anche per il senso di responsabilità delle famiglie dei bambini e dei ragazzi. Ovviamente ci sono problemi anche ingenti legati alla presenza di un componente della famiglia positivo al Covid. Il padre o la madre potrebbero dover rinunciare al lavoro. Qualcuno potrebbe perderlo addirittura o potrebbe non ricevere un compenso per i giorni trascorsi a casa.

La situazione è complessa, delicata, difficile da affrontare a da risolvere. La speranza è che l’esperienza dei mesi precedenti possa in qualche modo indicare la retta via. Sia per quanto riguarda la prevenzione che per quanto riguarda il sostegno alle famiglie.

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