Coronavirus, nodo trasporti. Mezzi affollati, i bus privati restano nelle rimesse

Coronavirus, nodo trasporti. Mezzi affollati, i bus privati restano nelle rimesse

Emergenza coronavirus, i mezzi di trasporto rappresentano una criticità. Autobus e metro affollati, i bus privati restano nelle rimesse. E i conducenti in cassa integrazione.

Arrivati alla fine del mese di ottobre e ormai all’inizio del mese di novembre i mezzi di trasporto rappresentano ancora un nodo critico della gestione dell’emergenza coronavirus in Italia. Nonostante le misure adottate dal governo per alleggerire la pressione sul trasporto pubblico, non si registrano significativi miglioramenti soprattutto nelle grandi città e soprattutto nelle ore di punta. E i riflettori si spostano sulle migliaia di bus privati ancora nelle rimesse.

Coronavirus Milano

Coronavirus, mezzi di trasporto affollati e bus privati nelle rimesse

In diversi Comuni le società di bus privati hanno offerto i propri mezzi per rafforzare il trasporto pubblico locale. E in tantissime occasioni hanno ricevuto un cordiale no grazie. In altre occasioni non hanno ricevuta risposta. In pochi casi hanno avuto la possibilità di trattare.

È evidente che il ricorso ai bus privati avrebbe potuto contribuire ad alleggerire la pressione sui mezzi di trasporto soprattutto in concomitanza con la riapertura delle scuole.

E il governo in effetti in qualche modo si è anche mosso, stanziando trecento milioni per l’affitto dei mezzi. Solo che almeno 180 milioni sono rimasti inutilizzati, con migliaia di bus privati che sono rimasti nelle rimesse mentre i mezzi pubblici soffrivano una pressione superiore a quella consigliata.

Metropolitana

L’allarme del Comitato Tecnico Scientifico. Ad aprile…

Eppure già nel mese di aprile gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico mettevano in evidenza i rischi legati al trasporto pubblico locale e invitavano il governo a muoversi per evitare criticità.