Nuova ordinanza di Speranza, misure restrittive confermate in 6 Regioni. ‘Le restrizioni sono l’unico strumento che abbiamo’

Nuova ordinanza di Speranza, misure restrittive confermate in 6 Regioni. ‘Le restrizioni sono l’unico strumento che abbiamo’

Il ministro della Salute Roberto Speranza conferma le misure restrittive in sei Regioni italiane con la nuova ordinanza del 20 novembre.

Con una nuova ordinanza, il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato le misure restrittive in vigore in sei regioni. Si tratta di Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. La nuova ordinanza resterà in vigore fino al prossimo 3 dicembre ma si potrebbe procedere con una nuova classificazione delle Regioni alla luce del dpcm del 3 novembre.

Roberto Speranza

L’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, confermate le misure restrittive per sei Regioni

In attesa del nuovo monitoraggio, l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza conferma le misure restrittive in vigore in Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta.

Lombardia, Piemonte, Calabria e valle d’Aosta sono le prime quattro dichiarate Zona Rossa, Puglia e Sicilia nella stessa data erano state inserite in Zona Arancione.

Le Regioni in questione restano quindi nella stessa fascia di rischio.

Emergenza Coronavirus in Italia, Speranza: “Restrizioni sono l’unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio”

“Le misure restrittive sono l’unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo”, ha evidenziato il ministro della Salute Roberto Speranza al webinar ‘L’Unione europea alla sfida del Covid-19

E’ evidente che provocano sacrifici sul piano economico e culturale, ma come mostrano i numeri preliminari degli ultimi giorni nel nostro Paese, dimostrano di funzionare. Abbiamo, nell’ultima settimana, un livello di Rt, o indice di diffusione del contagio, sceso rispetto a settimana precedente e oggi verranno presentati nuovi dati“.

“I dati che iniziamo a ricevere lasciano intravedere la luce in fondo al tunnel ma bisogna avere un approccio prudente. Abbiamo agenzie istituzionali, sia su piano europeo che nazionale, che dovranno seguire con la massima cautela le procedure di validazione di vaccini e cure, ma i dati che vediamo ci lasciano ben sperare […]. Potremmo essere nelle condizioni nei primi mesi del 2021 di avere le prime dosi. La distribuzione vedrà come primi beneficiari il personale sanitario e poi le persone in ospedale e Rsa”.

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