Coronavirus, ora Pechino teme la seconda ondata. Partita la ‘caccia’ ai positivi per contenere i contagi

Coronavirus, ora Pechino teme la seconda ondata. Partita la ‘caccia’ ai positivi per contenere i contagi

Emergenza coronavirus a Pechino, le autorità sanitarie cercano i positivi per isolare i focolai e contenere i contagi.

Emergenza coronavirus, riflettori di nuovo puntati su Pechino, dove il rischio di una seconda ondata inizia ad assumere contorni concreti. Le autorità sanitarie sono alla ricerca dei soggetti positivi e hanno stretto le maglie dei controlli.

Coronavirus, Pechino teme una seconda ondata

A Pechino si contano quasi 140 casi riconducibili al focolaio de mercato di Xinfadi. Il timore è che il virus possa tornare a circolare se non venga subito confinato. Una sorta di corsa contro il tempo, una battaglia combattuta a colpi di tamponi per intercettare e isolare nel minor tempo possibile i positivi.

Tamponi ‘di massa’ per individuare e isolare i positivi

Al momento la situazione è preoccupante ma di certo non drammatica. I numeri sono ancora contenuti se si considera che si è di fronte a un focolaio. Il timore è che la situazione possa precipitare nei prossimi giorni. Il grande problema del coronavirus, come abbiamo imparato in questi mesi, è che i dati fotografano la situazione del passato, dei dieci o quattordici giorni precedenti. Quindi è fondamentale giocare d’anticipo.

Le chiusure mirate

Pechino torna a fare i conti con le chiusure, questa volta settoriali. I residenti dei comprensori dove si sono registrati casi di contagio non possono uscire di casa e non possono ricevere visite. Ovviamente non potranno lasciare la città. le altre persone per uscire da Pechino dovranno mostrare il certificato di negatività. O meglio il certificato del tampone fatto nei sette giorni successivi. Ovviamente il risultato del tampone deve essere negativo.