Coronavirus, c’è il nodo degli asintomatici. Quanti sono? E sono contagiosi?

Coronavirus, c’è il nodo degli asintomatici. Quanti sono? E sono contagiosi?

Emergenza coronavirus, in vista della fase due restano i dubbi sugli asintomatici: quanti sono? E quanto sono contagiosi?

Anche e soprattutto in vista della Fase 2, ossia della riapertura dopo il lockdown, i sospetti e i timori sono concentrati soprattutto sulla schiera degli asintomatici, diffusori silenziosi del coronavirus. Ma quanti sono? E rappresentano un problema?

Coronavirus, iniziano le riflessioni sulla Fase 2

Alla luce delle analisi su un consistente campione di casi, emerge che buona parte dei soggetti che hanno contratto il coronavirus erano asintomatici ma contagiosi. Un binomio pericoloso soprattutto in vista della riapertura.

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Coronavirus, quanti sono gli asintomatici?

È difficile se non impossibile fare una stima del numero degli asintomatici. Per provare a rendere l’idea del fenomeno, il British Medical Journal, analizzati i numeri provenienti dalla Cina, ha evidenziato che gli asintomatici sarebbero addirittura quattro pazienti su cinque.

La ‘contagiosità’ dei soggetti senza sintomi

Dando per buono il fatto che gli asintomatici siano tantissimi, probabilmente più di quanto ipotizzato, resta da capire se e quanto questi siano contagiosi. Al momento non esiste una risposta univoca a una domanda decisamente importante anche per pianificare il futuro prossimo, quello che ad esempio in Italia dovrà essere definito nei prossimi giorni.

Nel mese di febbraio, quando il mondo iniziava a familiare con il nome Covid-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità scriveva in un rapporto che la trasmissione da parte degli asintomatici era da considerarsi rara. Al contrario, era da considerarsi preoccupante la trasmissione pre-sintomatica, ossia prima della manifestazione dei sintomi nel soggetto contagiato.

Ma le discussioni egli studi sono ancora discordanti. Se la fonte principale del contagio sono i droplets, le goccioline, dobbiamo presupporre che un asintomatico, che non tossiche, non sia così pericoloso, o meglio contagioso, per usare un termine decisamente più adatto.

Controllo Coronavirus

Il ruolo della comunità scientifica

È evidente che la comunità scientifica è chiamata a trovare una risposta affidabile nel minor tempo possibile. Se negli asintomatici la carica virale fosse significativa si rischierebbe di vanificare gli sforzi e i sacrifici fatti nelle settimane che quasi la metà della popolazione ha dovuto vivere in casa per disposizioni (o inviti) dei governi.

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