Il coronavirus minaccia l’economia cinese. Ma non c’è rischio recessione

Il coronavirus minaccia l’economia cinese. Ma non c’è rischio recessione

Il coronavirus mette a rischio il PIL della Cina ma non dovrebbe causare una recessione a livello globale. L’analisi della situazione.

L’economia mondiale continua a guardare alla Cina temendo un contraccolpo legato al coronavirus. L’isolamento del paese ha avuto evidentemente delle conseguenze sul territorio cinese. Molte aziende hanno bloccato la produzione e chiuso i negozi, frenando i conti della Cina.

Coronavirus, crisi economica cinese

La crisi è confermata dall’andamento della Borsa. Quella di Hong Kong e quella di Shangai hanno fatto registrare un crollo verticale al momento della riapertura in seguito al Capodanno cinese. Gli investitori di fatto non hanno fiducia. E le conseguenze sono tutte economiche. E negative.

Crolla la vendita del petrolio

Spicca il dato sulla vendita del petrolio, che ha fatto registrare un tracollo pericoloso. Parliamo in fatti di uno dei principali importatori a livello mondiale che in un giorno consuma quanto i maggiori paesi europei messi insieme.

fonte foto https://twitter.com/FrankRT11

Le contromosse della Cina per contenere la crisi

Per far fronte alla possibile crisi economica la Banca centrale di Pechino ha provveduto a versare 1.200 miliardi di yuan per evitare conseguenze sul sistema bancario. Anche lo Stato dovrebbe intervenire con misure ideate per contenere gli effetti dell’epidemia.

Il coronavirus non dovrebbe causare una recessione mondiale

Tuttavia il coronavirus non dovrebbe avere particolari conseguenze a livello mondiale o comunque non dovrebbe causare una recessione a livello mondiale. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, ad avere ripercussioni, moderate, sarebbero soprattutto i paesi dell’area asiatica, mentre l’Italia dovrebbe essere toccata solo in maniera marginale dalla crisi economica cinese.